All’alba del 4° giorno i leader europei raggiungono l’accordo sul Recovery Fund. Ad annunciarlo il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel. Il summit è stato il più lungo nella storia dell’Unione Europea. Conte “avremo una grande responsabilità: con 209 miliardi abbiamo la possibilità di far ripartire l’Italia con forza e cambiare volto al Paese. Ora dobbiamo correre
BRUXELLES – E’ iniziato alle 10 di venerdì scorso, superando il precedente di quattro giorni e cinque ore e mezzo del vertice Ue di Nizza nel 2000, quando i Paesi membri approvarono la Carta dei diritti fondamentali dell’Ue. All’adozione delle conclusioni è seguito un applauso e quella di oggi è stata definita una giornata storica per l’Europa. Il Recovery Fund ha una dotazione di 750 miliardi di euro, di cui 390 miliardi di sussidi. Il bilancio è stato fissato a 1.074 miliardi. All’alba il premier Conte ha tenuto una conferenza stampa nel corso della quale ha sottolineato il forte impegno dell’Italia: “Abbiamo conseguito questo risultato tutelando la dignità del nostro Paese e l’autonomia delle istituzioni comunitarie”.
“Il governo italiano è forte: la verità è che l’approvazione di questo piano rafforza l’azione del governo italiano. Ora avremo una grande responsabilità: con 209 miliardi abbiamo la possibilità di far ripartire l’Italia con forza e cambiare volto al Paese. Ora dobbiamo correre”.
“Un pacchetto senza precedenti – ha sottolineato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen- Il Recovery and Resilience Facility è stabilito in una maniera molto chiara: è volontario, ma chi vi accede deve allinearsi con il Semestre europeo e le raccomandazioni ai Paesi”. “Finora dipendeva solo dai Paesi rispettarle o meno – aggiunge – ma ora le raccomandazioni sono legate a sussidi e potenziali prestiti. Abbiamo respinto tentativi insidiosi ma si è compresa la posta in gioco. Dopo aver ringraziato la maggioranza e il Governo, Conte ha ringraziato gli italiani sottolineando “sono orgoglioso di essere italiano”.
Passa anche l’accordo sulla gestione dei fondi, con il “super-freno” chiesto a gran voce dai Paesi Frugali ridimensionato a strumento da usare solo in casi eccezionali. Su richiesta della delegazione italiana, sarà la Commissione ad avere competenza sulla procedura. Viene meno quindi la possibilità che un solo Paese possa far valere il potere di veto per bloccare i fondi per un singolo membro. In caso di attivazione del “super-freno”, poi, la procedura non dovrà durare più di tre mesi.
“Il Mes non è il nostro obiettivo”
Conte ha poi annunciato un incontro per condividere il piano di rilancio del Paese: “Abbiamo già elaborato progetti e condiviso con tutte le componenti della società. Rimane un ultimo confronto con le opposizioni, dopodiché avremo un quadro definito dei progetti – ha annunciato -. Dovremo declinarne la priorità e individuare quelli da selezionare in prospettiva europea. La costruzione di una task force operativa, al di là di uno staff che ha già lavorato al piano di Rilancio, sarà una delle priorità che andremo a definire in questi giorni perché dovrà partire al più presto”. Il presidente del Consiglio ha anche affrontato l’argomento Mes spiegando che “il Recovery Fund è la priorità e spero possa contribuire a distrarre l’attenzione morbosa attorno al Mes di cui abbiamo discusso tanto e immagino continueremo a parlarne. Il Mes non è il nostro obiettivo, l’obiettivo è valutare il quadro di finanza pubblica e le necessità e valutare gli strumenti nel migliore interesse dell’Italia. Il piano che oggi approviamo ha assoluta priorità nell’interesse dell’Italia. Ci sono prestiti molto vantaggiosi”.
