Nel mirino i beni, mobili ed immobili, di Pasquale Brescia, 53 anni, detenuto nel carcere di Parma e originario di Crotone
BOLOGNA – La Dia di Bologna, il Centro Operativo di Milano e la Sezione Operativa di Catanzaro, hanno confiscato beni mobili ed immobili, per un valore complessivo stimato in oltre 500 mila euro a Pasquale Brescia, 53enne originario di Crotone ma domiciliato a Reggio Emilia, detenuto presso la Casa di Reclusione di Parma. In particolare un appartamento nel comune di Milano e due terreni in Calabria, oltre a diversi rapporti finanziari.
Pasquale Brescia si era trasferito dalla Calabria in Emilia Romagna nel 1989 e qui, ha da subito sviluppato cointeressenze in imprese edili ed immobiliari. Arrestato nel 2015 nell’ambito dell’operazione “Aemilia”, è stato accusato di appartenere alla‘ndrangheta operante nel territorio di Reggio Emilia, Parma, Modena e Piacenza, storicamente legata alla cosca egemone a Cutro, facente capo a Nicolino Grande Aracri.
Per questo nel 2018, è stato condannato con rito abbreviato a 16 anni di reclusione per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso, in quanto “imprenditore intraneo” alla citata organizzazione e collaboratore diretto dei boss. Nello stesso anno, è stato condannato a 6 anni e 9 mesi di reclusione per aver intestato fittiziamente alla moglie la società Antichi Sapori S.r.l., esercente l’attività di ristorazione, al fine di eludere le disposizioni in materia di misure di prevenzione.
