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Nuovo sindacato carabinieri dona 1500 mascherine all’ospedale Mariano Santo di Cosenza

Di Tillo: “come segno di gratitudine per lo straordinario lavoro svolto nel contrasto all’epidemia da Covid-19″

 

COSENZA – Millecinquecento mascherine chirurgiche sono state donate al reparto di Radioterapia oncologica dell’ospedale Mariano Santo di Cosenza dal Nuovo sindacato carabinieri della Calabria. L’iniziativa si è svolta questa mattina alla presenza del segretario regionale del sindacato, Amedeo Di Tillo accompagnato dal segretario aggiunto, Alessandro De Rango. I dispositivi di protezione sono stati consegnati al direttore del reparto oncologico, dott. Luigi Marafioti che ha ringraziato il sindacato per quanto fatto ricordando che il virus è ancora in giro motivo per cui “è della massima importanza continuare ad utilizzare questi dispositivi per proteggere medici, infermieri e tutto il personale sanitario che opera all’interno dell’ospedale”.

“Ci riteniamo soddisfatti – è il commento di Amedeo Di Tillo – per avere donate le mascherine ad una struttura cui è deputato un ruolo di primaria importanza nel comparto sanitario e che ha saputo affrontare egregiamente una grave emergenza epidemiologica in condizioni oggettivamente difficili. Perciò sento il dovere di rivolgere un ringraziamento speciale al prof. Marafioti e alla sua équipe per il lavoro svolto in questi ultimi mesi. Il Nuovo sindacato carabinieri Calabria – ha spiegato Di Tillo – oltre a occuparsi delle problematiche strettamente connesse alle funzioni dell’Arma, intende partecipare attivamente alla vita sociale del territorio mettendosi a disposizione di quanti sono impegnati ad alleviare le sofferenze di chi vive condizioni di disagio ed emarginazione sociale.

Nel nostro lavoro siamo abituati a fare squadra e abbiamo “esportato” questa attitudine anche nello svolgimento della attività sindacale consapevoli che solo insieme possiamo raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissi e migliorare la qualità della vita di tutti. La donazione delle mascherine è stato solo un primo passo in questa direzione – ha concluso il segretario regionale – ma per noi era essenziale avviare questo percorso proprio dal personale sanitario come segno di gratitudine per lo straordinario lavoro svolto nel contrasto all’epidemia da Covid-19”.

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