Il numero di nuovi contagi in Italia è il più basso dal 10 marzo. Le terapie intensive scendono sotto quota 2mila mentre tornano a calare gli attualmente positivi. Nota dolente ancora una volta le vittime, 333 in un solo giorno
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COSENZA – Tornano a calare gli attualmente positivi, scendono i nuovi casi ( l’incremento più basso dal 10 marzo) e si alleggerisce ancora di più la pressione sugli ospedali. Di contro, torna a salire il numero delle vittime che sono quasi 27mila. Questo il dato odierno del bollettino diffuso dalla protezione civile con i dati del contagio da coronavirus nelle singole regioni. Complessivamente sono 105.814 gli attualmente positivi in Italia, 290 meno di ieri quando vi era stato un incremento di 256 persone dopo 5 giorni di calo consecutivo. Scende anche il numero dei nuovi contagi. Il totale dei contagiati da coronavirus in Italia, compresi morti e guariti, è di 199.414, con un incremento rispetto a ieri di 1.739 nuovi casi. L’aumento di ieri era stato di 2.324 persone. Dopo il decremento sensibile registrato domenica, torna purtroppo a salire il numero dei decessi. Sono 26.977 le vittime per coronavirus in Italia, con un incremento di 333 in un solo giorno. Ieri l’aumento era stato di 260, il più basso dal 15 marzo. Salgono a 66.624 i guariti, con un incremento rispetto a ieri di 1.696. Prosegue ancora il trend in calo dei ricoveri in terapia intensiva per coronavirus e per la prima volta dal 16 marzo il numero scende sotto i duemila. Ad oggi sono 1.956 le persone in rianimazione, 53 in meno rispetto a ieri. Di questi, 680 sono in Lombardia, 26 in meno rispetto a ieri. Dei 105.813 malati complessivi, 20.353 sono ricoverati con sintomi, ben 1.019 in meno rispetto a ieri – la riduzione più alta dall’inizio dell’emergenza, mentre la maggior parte delle persone, 83.504, sono in isolamento domiciliare, 782 in più rispetto a ieri. Ad oggi sono stati effettuati 1.789.662 tamponi che hanno riguardato complessivamente 1.237.317 persone. L’incremento del numero dei tamponi rispetto a ieri è di 32.003.
Individuare i focolai nella fase 2 sarà fondamentale
“La capacità di individuare focolai locali diventa decisiva nella prossima fase“. Lo ha detto il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro sottolineando che l’indicazione data al governo è quella di avere “misure generalizzate” per tutta l’Italia con un “monitoraggio locale generalizzato” proprio per individuare nuovi cluster. “Bisogna avere la capacità di intervenire in maniera più radicale per modulare dei provvedimenti molto più localizzati. Serve un monitoraggio stretto delle realtà locali per adottare misure più appropriate in quel contesto specifico” con possibili zone rosse. Il trend, al di là di flessioni dovute al weekend, indica un progressivo decremento dei morti e dei casi di infezione, anche se con meno tamponi fatti. R con 0 mostra un decremento. Ma la circolazione del virus prosegue, mentre il numero dei morti come abbiamo sempre detto è un trascinamento delle infezioni avvenute alcune settimane fa”.
Test sierologici su 150mila persone
“Saranno ‘pescate’ in duemila Comuni”le 150 mila persone che faranno parte del campione su cui condurre test sierologici sugli anticorpi del Coronavirus. Così all’ANSA, il direttore centrale dell’Istat, Linda Laura Sabbadini, che guida la parte statistica dell’indagine. Una base territoriale “larga”, spiega Sabbadini, per ridurre l’errore statistico. Saranno sei le fasce d’età in base a cui sarà selezionato il campione: da zero anni a 17; da 18 a 34; da 35 a 49; da 50 a 59; da 60 a 69; e da 70 e più anni”. Le fasce d’età sono state scelte con il comitato tecnico scientifico, andando avanti con gli anni sono maggiormente dettagliate, è importante sapere i rischi che corrono le fasce più adulte che hanno presentato più elevati livelli di mortalità specie quelle che lavorano. L’obiettivo dell’indagine sta nel cogliere la cosiddetta ‘siero-prevalenza’. In pratica, dice Sabbadini, si tratta di “capire, perché oggi non lo sappiamo, quante persone hanno sviluppato gli anticorpi al Coronavirus anche se non hanno avuto sintomi e non se ne sono accorte. Ricostruendo le loro storie, stimiamo quanti sono gli asintomatici”. Appello ai cittadini a partecipare: “Serve a ognuno di noi e serve al Paese conoscere la situazione. E’ fondamentale – rimarca – che le persone estratte a caso nel campione partecipino. Il campione nazionale di 150 mila persone, su cui condurre test sierologici sarà rappresentativo a livello regionale, poi nell’ambito della stessa regione si selezionerà in base al sesso, all’età e all’attività economica, tendendo conto di settori più esposti come la sanità e altri” ha concluso Linda Laura Sabbadini.
I positivi regione per regione
Sono 35.441 i malati in Lombardia (275 in più rispetto a ieri)
12.225 in Emilia-Romagna (-116)
15.508 in Piemonte (-11)
8.860 in Veneto (-278)
5.983 in Toscana (-86)
3.580 in Liguria (+100)
3.310 nelle Marche (+2)
4.562 nel Lazio (-11)
2.877 in Campania (-47)
1.707 nella Provincia di Trento (+25)
2.912 in Puglia (-25)
1.258 in Friuli Venezia Giulia (+10)
2.123 in Sicilia (+16)
2.030 in Abruzzo (-38)
940 nella provincia di Bolzano (-54)
287 in Umbria (-9)
776 in Sardegna (-7)
782 in Calabria (-15) (QUI I DATI AGGIORNATI)
235 in Valle d’Aosta (-19)
217 in Basilicata (-2)
200 in Molise (+0)
Quanto alle vittime, se ne registrano 13.449 in Lombardia (+124), 3.431 in Emilia-Romagna (+45), 2.878 in Piemonte (+55), 1.344 in Veneto (+29), 795 in Toscana (+17), 1.128 in Liguria (+14), 884 nelle Marche (+5), 397 nel Lazio (+8), 352 in Campania (+7), 407 nella provincia di Trento (+2), 405 in Puglia (+6), 271 in Friuli Venezia Giulia (+7), 231 in Sicilia (+3), 299 in Abruzzo (+4), 270 nella provincia di Bolzano (+1), 65 in Umbria (+1), 109 in Sardegna (+0), 83 in Calabria (+3), 133 in Valle d’Aosta (+2), 25 in Basilicata (+0), 21 in Molise (+0).
