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Parrucchiere “pestato” per una buonuscita negata

COSENZA – La messa in piega a colpi di … spintoni. Metti un parrucchiere, un’ex dipendente e il padre di quest’ultima e viene fuori una rissa. E’ questo quello che è successo ad un noto hair stylist cittadino. Dietro il pestaggio ci sarebbe un movente ben preciso.

Il coiffeur, infatti, dopo che la sua dipendente si è licenziata  si sarebbe rifiutato di corriponderle la buonuscita, limitandosi, secondo la ragazza, a concedergliene solo una parte. L’ex dipendente, dopo aver protestato con l’artista del capello, è andata da suo padre a raccontargli cos’era successo. Il familiare della ragazza ha tranquillizzato la figlia, assicurandole che della situazione si sarebbe occupato lui. E, infatti, s’è recato dal parrucchiere per far valere le ragioni di sua figlia. L’incontro, cominciato con tanta diplomazia, s’è bruscamente interrotto a metà, per via delle minacce che il padre dell’ex dipendente ha rivolto al parrucchiere. «Devi dare a mia figlia quello che le spetta, senza se e senza ma. Se non lo fai, ti spacco la faccia». E la minaccia non è rimasta verbale, ma è diventata anche concretamente un atto fisico. L’uomo, infatti, ha aspettato il parrucchiere e, senza nemmeno dire una parola, l’ha gonfiato di botte. L’hair stylist, dolorante e sanguinante, ha telefonato al 112, per denunciare l’accaduto. La telefonata, raccolta dalla sala operativa dei carabinieri., è stata smistata alla Compagnia di Cosenza, diretta dal capitano Pierluigi Satriano. La vittima, ascoltato a lungo dagli inquirenti (del caso si occupa la stazione di Cosenza Nord, coordinata dal luogotenente Francesco Parisi, ndr) ha riferito ai militari dell’Arma di essere stato minacciato ed aggredito, raccontando anche agli investigatori il nome di chi l’aveva pestato. L’informativa, redatta dal luogotenente Francesco Parisi, uno fra i detective dell’Arma con il più alto numero di indagini concluse con successo, è stata trasmessa al sostituto procuratore della Repubblica di Cosenza, Antonio Cestone che, sulla base degli atti letti, ha chiesto ed ottenuto dal gip, Livio Cristofano, l’emissione di una misura cautelare nei confronti del “picchiatore” che, non si potrà avvicinare ai luoghi frequentati dal parrucchiere. L’inchiesta tuttavia non è conclusa.

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