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Tel Aviv, esplode autobus: almeno 21 feriti. Hamas si compiace

ROMA – Sono almeno 21 le persone rimaste ferite nell’esplosione che oggi ha investito un autobus nel centro di Tel Aviv, subito

condannata dal governo come un attacco terroristico, per cui le autorità stanno dando la caccia a due sospetti terroristi. E’ quanto scrive il sito israeliano Haaretz, precisando che uno dei feriti è in gravi condizioni.
Circa mezz’ora dopo l’esplosione, avvenuta nei pressi del ministero della Difesa, la polizia ha fermato un sospetto, rilasciato poco dopo. Ora la caccia è concentrata su due persone. L’attentato non è stato rivendicato, ma la televisione Al Aqsa, espressione di Hamas, ha fatto sapere che il gruppo palestinese “si compiace per l’operazione di martirio e sottolinea come questa sia una risposta naturale alla strage di cittadini palestinesi”. L’attacco a Tel Aviv è avvenuto nell’ottavo giorno dell’offensiva israeliana a Gaza. Una fonte palestinese ha detto ad Haaretz che l’attacco sarebbe stato messo a segno dalla Brigata dei Martiri di Al-Aqsa, in particolare da una delegazione della Striscia. Intanto la polizia israeliana teme che un altro ordigno sia nascosto nei dintorni del luogo dove è avvenuta l’esplosione, secondo il corrispondente di Al Jazeera.
I servizi di sicurezza israeliani avevano innalzato lo stato di allarme nel Paese all’inizio della settimana, dopo aver ricevuto informazioni su decine di “progetti terroristici” in preparazione. Il sospetto, ha precisato Haaretz, è che i terroristi volessero colpire un alto membro del governo o dei vertici militari.
E intanto proseguono i raid a Gaza, con cinque palestinesi oggi, uccisi e i colloqui per trovare una soluzione al conflitto nella Striscia, dopo che l’annuncio di un cessate il fuoco, dato per “imminente” ieri sera, è slittato senza alcuna altra indicazione.
Il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, è arrivata al Cairo per una serie di incontri con il presidente egiziano Mohamed Morsi, impegnato per cercare di raggiungere una tregua. Barack Obama ha condannato l’attacco a Tel Aviv mentre il presidente francese, Francois Hollande, ha lanciato un appello a nome del suo Paese e dell’Italia per un “cessate-il-fuoco” in Medio Oriente nel corso di una conferenza stampa congiunta all’Eliseo con Giorgio Napolitano. Il presidente della Repubblica, dal canto suo, ha ribadito “la più ferma condanna al terrorismo” ed espresso “solidarietà a Israele che è stata brutalmente attaccata”. E il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha parlato di “un atto di violenza barbaro che non può trovare alcuna giustificazione, e suscita sdegno e orrore”. (Fonte TMNews)

 

 

Da Facebook:

In Medio Oriente la situazione è certamente ingarbugliata e non è facile distribuire colpe e responsabilità tra israeliani e palestinesi. Ma basta questa foto (miliziani islamici o magari semplicemente cittadini comuni che vilipendono il cadavere di un collaborazionista appena giustiziato) o la notizia che a Gaza si è festeggiato con colpi in aria, canti e balli l’attentato su un bus a Tel Aviv, per capire alla fine, con tutte le possibili titubanze e riserve, da che parte stare. Con Israele. Perché l’uso della violenza è terribile, ma il compiacimento della morte è disumano.

 Alessandro Campi

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