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Cotticelli da Giletti: “non mi si può chiamare codardo, sono sempre stato qui”

Da una parte il sindacalista Azzarà che accusa il commissario di aver abbandonato l’Asp di Reggio Calabria. Cotticelli si difende: “sono sempre stato qui e non accetto che mi si chiami codardo”.

 

ROMA – Sul La7 nel corso della trasmissione di Massimo Giletti, Non è l’Arena, da una parte il segretario della Uil, Nuccio Azzarà che ha accusato i commissari di aver “lasciato il comando nel bel mezzo della guerra”. “I Commissari prefettizi mancano al comando delle loro postazioni – ha dichiarato Azzarà nel corso della trasmissione alla quale ha preso parte anche il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri. “Ci risulta che i commissari manchino dal comando delle loro postazioni”, ha spiegato il sindacalista Uil. Ma Cotticelli ha ribattuto: “Io non mi sono mai allontanato, no mi sono mai sottratto alle mie responsabilità. Ci ho messo la faccia e continuo a mettercela”. Cotticelli ha spiegato ad Azzarà che “se non ha visto decreti da parte mia è perché non potevano esserci. L’ordinanza di Protezione civile emanata per fronteggiare l’emergenza Covid contiene un errore di base, perché sono stati individuati come soggetti attuatori i presidenti delle Giunte regionali e quindi i commissari di Calabria e Molise sono completamente fuori. Ma la voglio rassicurare, lei e tutti i calabresi, come sanno i commissari delle aziende: non mi sono mai tirato indietro, sono sempre stato al fianco, con la sub commissario Crocco, della presidente Santelli e ogni provvedimento fatto dalla presidente è da me controfirmato e condiviso”.

“Condivido – ha detto il commissario – le preoccupazioni per i lavoratori, non abbiamo avuto i materiali necessari per procedere alla protezione di questo personale che merita tutto il rispetto e tutta la considerazione, ma lei non mi può accusare di essere andato via o di codardia, da generale dei carabinieri non glielo posso consentire. Io – ha aggiunto ancora Cotticelli – non mi sono mai allontanato, non mi sono mai sottratto alle mie responsabilità. Ci ho messo la faccia e continuo a mettercela. Il primo messaggio che ho lanciato venendo in Calabria, in un sistema sanitario saccheggiato, è quello la legalità. La Calabria è la prima vittima della criminalità organizzata e del malaffare, e tutti insieme dobbiamo combatterli con spirito unitario. Aspetto Azzarà e troveremo insieme gli strumenti. La Calabria è la terra di Gratteri, è la terra di grandi uomini, tutti insieme dobbiamo combattere le consorterie”.

Il viceministro Pierpaolo Sileri ha sottolineato: “il commissario Cotticelli è stato sicuramente presente. Ho parlato con Azzarà e ho preso il mio impegno di venire in Calabria, ho parlato con Cotticelli anche oggi affinché faccia da “trait d’union” con il presidente della Regione Santelli per vedere cosa è stato fatto e cosa c’è da migliorare e le carenze da colmare e farlo tutti insieme. Prima conosciamo le cose e – ha sostenuto Sileri – prima siamo in grado di muoverci per correggerle. La situazione calabrese è cronicizzata, sarebbe sbagliato pensare di risolverla in un attimo e in un momento di emergenza”. “Serve spirito unitario – ha dichiarato Sileri – ed è giusto che tutti remiamo nella stessa direzione, è doverosa la presenza dl governo in Calabria. Nella prossima settimana farò un tour in Calabria, partendo da Reggio Calabria, perché ho intenzione di veder di persona la situazione”.

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