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Coronavirus, l’OMS dichiara la pandemia. In Italia 10.590 malati, 827 morti e 1045 guariti

I dati forniti dalle regioni e comunicati dalla Protezione Civile. I positivi attualmente sono 10.590 che portano il totale dei contagiati in italia a 12.462. Superati i mille malati in terapia intensiva. 

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COSENZA  – Bilancio giornaliero con i dati del contagio in Italia fornito dalla Protezione Civile e comunicato dal capo della protezione civile e commissario per l’emergenza coronavirus Angelo Borrelli che ha aperto la conferenza sottolineando che il numero rispetto a ieri è maggiore perchè sono stati aggiunti oltre 600 dati della Lombardia che ieri mancavano, quindi il trend resta in linea con quello dei giorni scorsi. Il numero dei guariti rispetto a ieri è 41 unità in più per un totale di 1045 dimessi. Crescono ancora i decessi che sono stati 196 in più rispetto a ieri per un totale di 827.

I positivi attualmente sono 10.590 che portano il totale dei contagiati a 12.462. Superati i mille malati in terapia intensiva: sono 1.028, 151 in più rispetto a ieri. Dei 10.590 malati complessivi, 5.838 sono poi ricoverati con sintomi e 3.724 sono quelli in isolamento domiciliare. Sull’uso delle mascherine chirurgiche in luogo di lavoro: il Comitato scientifico raccomanda di rispettare rigorosamente la distanze di un metro come principale criterio di contenimento del virus. In assenza della possibilità di mantenere la distanza è raccomandato l’uso delle mascherine. I tamponi complessivi sono 73.154, quasi 54mila dei quali in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.

Continua a rimanere critica la situazione in Lombardia dove si sono registrati un totale di 617 i morti per coronavirus in Lombardia, con un aumento di 149 decessi in un solo giorno. Si tratta dell’incremento quotidiano più alto in Lombardia da quando è iniziata l’emergenza coronavirus. Il Presidente Fontana ha chiesto al Governo misure ancora più stringenti, chiudendo tutti i negozi e gli uffici e lasciando aperto solo i negozi di prima necessità. Su questa eventualità Borrelli ha sottolineato che”una misura di chiusura generalizzata deve ancora essere valutata, al momento non ci sono decisioni. In ogni caso non sono cambiate le valutazioni precedenti del comitato scientifico” ha concluso Borrelli. Walter Ricciardi, consulente del ministero della Salute, parlando su Radio Capital ha detto che la chiusura totale come avvenuto in Cina potrebbe essere proporzionata per la Lombardia ma non lo sarebbe per il resto del Paese, in particolar modo per le regioni centromeridionali dove questa situazione ancora non c’è”.

Le persone attualmente positive al coronavirus nelle singole regioni

5.763 i malati in Lombardia (+ 1.336)
1.588 in Emilia Romagna (+171)
940 in Veneto (+157)
480 in Piemonte (+44)
461 nelle Marche (+80)
314 in Toscana (+54)
125 nel Lazio (+26)
149 in Campania (+23)
181 in Liguria (+53)
110 in Friuli Venezia Giulia (+0)
81 in Sicilia (+21)
71 in Puglia (+16)
74 in Trentino (+24)
37 in Abruzzo (+0)
44 in Umbria (+7)
16 in Molise (+1)
37 in Sardegna (+17)
19 in Valle d’Aosta (+2)
17 in Calabria (+6)
75 in Alto Adige (+37)
8 in Basilicata (+1)

Quanto alle vittime, se ne registrano: 617 in Lombardia (+149), 113 in Emilia Romagna, (+28), 29 in Veneto (+3), 21 in Piemonte (+4), 18 nelle Marche (+5), una in Toscana (+0), 8 in Liguria (+0), una in Campania (+1), 6 Lazio (+0), 6 in Friuli Venezia Giulia (+3), 5 in Puglia (+2), uno in Abruzzo (+0), uno in Valle d’Aosta (+1).

Covid-19, l’OMS dichiara la pandemia

“Abbiamo valutato che il COVID-19 può essere caratterizzato come una situazione pandemica”. Lo ha annunciato il capo dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus nel briefing da Ginevra sull’epidemia di coronavirus. “L’Oms ha valutato questa epidemia giorno dopo giorno e siamo profondamente preoccupati sia dai livelli allarmanti di diffusione e gravità, sia dai livelli allarmanti di inazione. Nei giorni e nelle settimane a venire prevediamo un aumento del numero di casi, del numero di morti e del numero di Paesi colpiti“. L’epidemia ha ormai raggiunto 105 nazioni un totale di 180. L’Organizzazione Mondiale della Sanità avrà la facoltà di emanare direttive e inviare équipe nelle nazioni più colpite, come ha già fatto in Cina, Italia e Iran.

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