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Egiziano accusato di stalking: non era il carnefice bensì la vittima del suo avvocato

L’uomo è stato assolto perchè il fatto non sussite: l’avvocato accusatore ha simulato atti intimidatori e persecutori nei suoi confronti

 

COSENZA – Epilogo positivo per il Dott. Dawa Reda Abdelaziz di origine egiziana che all’esito del giudizio abbreviato è stato assolto perchè il fatto non sussite, con trasmissione degli atti alla procura della repubblica per la verifica di elementi di reato a carico dell’allora persona offesa avvocato.

I fatti risalgono all’ottobre 2016, quando l’egiziano – secondo l’accusa – si era recato presso lo studio del penalista, pretendendo un ingiusto risarcimento complessivo di 25.000 euro, addossando al legale la colpa di aver perso una causa civile relativo ad uno sfratto. Dall’ottobre del 2016 al gennaio 2017, l’avvocato era costretto a consegnare all’egiziano in più tranches 2.650 euro, per timore di ritorsioni e minaccia di morte anche nei confronti dei propri famigliari. Da qui è scattata la denuncia per una serie di comportamenti persecutori da parte dell’arrestato nei confronti della vittima, minacciata più volte nei pressi del suo studio, dinanzi il Palazzo di Giustizia o persino quando l’uomo andava a prendere i propri figli a scuola.

Dawa Reda venne ingiustamente arrestato perchè indagato del reato di stalking ed estorsione contro il proprio avvocato per motivi riguardanti i contenziosi civili pendenti. La vicenda processuale ebbe da subito risvolti incredibili, in quanto il tribunale del riesame, a distanza di poco tempo dall’applicazione della misura cautelare, revocava la stessa manifestando più di un dubbio sulla correttezza e fondatezza delle accuse, tanto che derubricava il reato in esercizio arbitrario delle proprie ragioni e scarcerava il Dr. Dawa Reda. Cadde tutto il quadro accusatorio: l’egiziano non commesse alcun reato, nè di estorsione nè di stalking.

Nel frattempo e in seguito alle indagini svolte dagli avvocati difensori Avv.Ernesto Granieri ed Eugenio Caruso, è emerso un quadro totalmente differente rispetto a quello denunciato. False aspettative di denaro ingenerate nel dott. Dawa, appuntamenti fissati dall’avvocato accusatore con il chiaro intento di simulare atti intimidatori e persecutori nei suoi confronti. L’ascolto di più di 120 registrazioni telefoniche, alcune delle quali risultate manomesse e falsate, hanno consentito alla difesa di dimostrare che il dott. Dawa Reda non era il carnefice bensì la vittima del suo avvocato. Da qui la sentenza di assoluzione e la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica per i reati ravvisabili in capo all’avvocato. Parola adesso al Giudice di Cosenza per le motivazioni.

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