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Giovane ucciso: pena ridotta per l’omicida, proteste dei familiari in aula

In appello il 13 giugno 2018, il giovane reo confesso dell’omicidio di Marco Gentile, era stato condannato a 16 anni. Accese proteste alla lettura della sentenza

 

CATANZARO – Tensioni ieri nell’aula della Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro che ha rideterminato a 12 anni di reclusione la condanna nei confronti di Nicolas Sia, reo confesso dell’omicidio di Marco Gentile, avvenuto il 24 ottobre 2015 in un quartiere del centro storico di Catanzaro. Sia è accusato di avere colpito 12 volte Gentile con un coltello a serramanico dalla lama di 8 centimetri. In primo grado Sia era stato condannato a 17 anni.

In appello, il 13 giugno dello scorso anno, Sia era stato condannato a 16 anni. La Corte di Cassazione, la scorsa estate aveva però annullato la sentenza limitatamente all’attenuante della provocazione (ritenendo che l’imputato avesse subito “vero e proprio bullismo prolungato”, tra gli altri anche da parte della vittima) e al trattamento sanzionatorio e aveva rinviato per un nuovo giudizio su tali punti ad un’altra sezione della Corte di Assise d’appello di Catanzaro. Quest’ultima si è espressa rideterminando la condanna a 12 anni nei confronti dell’imputato.

Momenti di forte tensione si sono verificati al momento della lettura della sentenza, con le accese proteste da parte dei familiari della vittima rappresentati dagli avvocati Arturo Bova, Antonio Ludovico, Antonio Lomonaco, Alessio Spadafora. I carabinieri in servizio hanno così deciso di accompagnare nella loro uscita i difensori di Sia, gli avvocati Giancarlo Pittelli, Fabrizio Costarella e Giovanni Merante. Le parti civili hanno già anticipato che, una volta depositate le motivazioni della sentenza, chiederanno alla Procura generale di fare ricorso.

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