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Asp di Cosenza e 118, nessuna assunzione degli autisti e riparazione dei mezzi

La vicenda del 118 della provincia di Cosenza ha due facce. Da una parte l’Asp di Cosenza ancora non ha proceduto all’assunzione scorrendo dalle graduatorie di 16 autisti. Dall’altro le officine autorizzate ad eseguire le riparazioni dei mezzi del 118, non effettuano più questi lavori a causa di una situazione creditoria pregressa accumulata nel tempo.

 

COSENZA – Centodiciotto alle prese con tanti problemi. Il primo è certamente quello delle assunzioni. In merito, dopo la protesta dei giorni scorsi il deputato M5S Francesco Sapia, della commissione Sanità, che ha trasmesso una nota ai vertici della stessa Asp per sollecitare “tramite scorrimento delle graduatorie e dunque nel rispetto delle regole vigenti” l’assunzione da parte dell’Asp di Cosenza e senza altri indugi, dei nuovi autisti per il Servizio 118. Si tratta di soggetti che attendono questo provvedimento da troppo tempo. Non è ammissibile lasciarli ancora in sospeso”. Sapia si è rivolto anche alla struttura commissariale del governo, chiedendo rispettivamente il rispetto della normativa in vigore, per cui gli idonei autorizzati vanno chiamati in servizio, e la verifica in proposito dell’operato della direzione aziendale e degli altri dirigenti interessati.

“Parliamo di persone – sottolinea il parlamentare – che hanno dovuto lottare per un loro diritto assodato, di cui da tempo difendo le ragioni e le quali in una regione normale non avrebbero avuto bisogno di protestare e chiedere ascolto, soprattutto alla luce delle gravi carenze di personale nelle varie unità operative pubbliche della Calabria. Come parlamentare della Repubblica non tollererò più ulteriori lungaggini a riguardo approfondirò, all’occorrenza, se vi siano gli estremi per un esposto su eventuali comportamenti omissivi”.

Crediti pregressi, stop alle riparazioni dei mezzi

L’Usb Federazione del Sociale di Cosenza invece, segnala un altro problema ovvero come da alcuni giorni, le officine autorizzate ad eseguire le riparazioni dei mezzi del 118, non stiano effettuando più questi lavori a causa di una situazione creditoria pregressa accumulata nel tempo. “Questa condizione ha una ripercussione disastrosa sull’andamento di un servizio indispensabile per il sistema urgenza-emergenza. Le ambulanze attualmente in dotazione al 118 hanno un chilometraggio che supera abbondantemente i 400.000 km, sono usurate dal tempo e necessitano di continue riparazioni, che a seguito dei debiti dell’Azienda Sanitaria nei confronti delle officine, sono state bloccate. La situazione – prosegue il sindacato – sta naturalmente procurando ritardi nei soccorsi e nei trasferimenti urgenti e questi sono solo i primi effetti della mancanza di mezzi idonei ed efficienti. Per far fronte a tale condizione, si fa ricorso ai mezzi privati con i loro relativi autisti, che comportano un ulteriore aggravio economico per l’Azienda Sanitaria. C’è da sottolineare, infatti, che il 118 soffre da tempo per la carenza di autisti di autoambulanza: bisognerebbe assumerne almeno 16 per raggiungere il numero ottimale previsto dall’ASP”.

“Queste assunzioni andrebbero a sanare, una volta risolta la mancanza di ambulanze, una situazione che si trascina ormai da troppo tempo e che riguarda alcune postazioni del 118 (Lungro e Cariati) gestite da privati con un costo giornaliero di 400/500 euro. La chiusura di molti ospedali periferici e il ridimensionamento di alcuni servizi nei territori della nostra Provincia avrebbe dovuto comportare un potenziamento del 118 (unico presidio disponibile 24 ore su 24). Accade, invece, esattamente il contrario; anzi, evidentemente, pare che la scelta sia quella di favorire la privatizzazione del servizio. La fine del commissariamento, così come richiesto dalla maggioranza dei sindaci della provincia di Cosenza, e il ridimensionamento del Decreto Calabria sono le uniche strade percorribili per ridare gambe ad un sistema sanitario mortificato negli anni da un piano di rientro che lo ha messo in ginocchio”.

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