RENDE – Non siamo figli di “Troi..ka”. E’ con questo slogan, scritto a caratteri cubitali su uno striscione, che gli antagonisti dell’Unical hanno accolto, all’interno dell’Aula Magfna dell’Ateneo, il presidente del Pd Pierluigi Bersani. L’esponente politico Democrat, giunto in Calabria, per “sponsorizzare” la
sua candidatura alle primarie del Partito Democratico, non ha ricevuto l’accoglienza che sperava. I manifestanti, con tanto di striscione e megafono, hanno catturato l’attenzione dell’ospite d’onore e della nutrita platea, con lo slogan «Bersani, non rappresenta la politica di sinistra, lui e il suo partito appoggiano il governo Monti, un governo che sta distruggendo il sistema della cultura, impoverendo gli atenei e costringendo le nuove generazioni a non avere alcuna certezza economica e occupazionale». Il leader del Pd ascolta, senza però. mostrare alcun interesse per quello che i manifestanti gli urlano in faccia. Solo l’intervento degli agenti della Digos della Questura di Cosenza, coordinati dal vicequestore aggiunto Pietro Gerace, e i carabinieri della Compagnia di Rende, diretti dal capitano Luigi Miele., riportano la calma all’interno dell’ateneo, scortando gli oppositori dell’esponente Democrat, fuori dall’aula magna. Finito il clamore della contestazione, Bersani prendendo la parola, non mostra alla platea alcun imbarazzo per quanto successo, limitandosi a dire: «Ho visto anche di peggio». Il discorso del candidato alle primarie del Pd, non sembra aver convinto molto. Molto più coinvolgente il discorso del suo rivale Nichi Vendola. Se bastassero gli applausi, le presenze, gli slogan e i cori da stadio a dare utili indicazioni di intenzioni di voto, si potrebber dire che ai “punti” ha vinto il leader del Sel.
