Non sembra essere bastato il durissimo colpo inferto alla più grande piattaforma di IPTV per “spegnere” definitivamente la visione illegale delle PayTV. Il pezzetto è tornato a trasmettere cambiando i server su cui i pirati si appoggiavano. I codici per aggiornate il sistema inviati tramite WhatsApp
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Sembrava un colpo letale quello inferto dall’operazione Black IPTV condotta della guardia di finanza contro la diffusione pirata di canali TV a pagamento che ha portato a disattivare Xstream Coded, la piattaforma internazionale di IPTV (Internet Protocol Television) più diffusa tra i pirati informatici, alla quale erano collegati almeno 700.000 utenti italiani che a cifre irrisorie riuscivano a vedere centinaia di canali a pagamento delle più diffuse PayTv nazionali (Dazn, Sky; Mediaset, Eleensport, Netflix) ed europee. Oltre 5 milioni, invece, gli utenti stimati raggiunti in Italia dalla trasformazione dei flussi audiovisivi protetti da copyright, per un giro d’affari stimato in circa 60 milioni di Euro annui. La base logistica era a Napoli, ma la rete era ramificata praticamente su tutto il territorio nazionale in particolar modo in Lombardia, Veneto, Campania, Puglia, Sicilia e anche in Calabria dove gli intermediari si occupavano di acquisire illegalmente i contenuti e poi rivenderli al cliente finale ad un prezzo di 12 Euro circa consentendo di vedere tutti i principali palinsesti TV con un unico abbonamento.
“Pezzotto” riacceso… non solo a Napoli
Dopo appena tre giorni di buio il Pezzotto è tornato a trasmettere. “un paio di giorni è risolviamo tutto” aveva detto il responsabile di iTrustStream, l’azienda che gestisce una rete illegale di Iptv enorme con circa 5.000 canali da tutto il mondo; e così è stato. Come riporta il Mattino di Napoli, è bastato cambiare i server su cui i pirati si appoggiavano (sequestrati Olanda, Francia, Grecia, Germania e Bulgaria nell’operazione di mercoledì) per tornare operativi e riuscire a trasmettere inviando i nuovi codici pirata e le istruzioni tramite WhatsApp, una delle chat più utilizzate per scambiarsi i codici ma anche Telegram e Skype.
https://www.quicosenza.it/news/calabria/313187-tv-pirata-il-pezzotto-in-calabria-gli-utenti-rischiano-ora-arresto-e-multe-salatissime
