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Prostituzione: ragazze dell’Est attratte con false promesse

I carabinieri arrestano quattro romeni e tre italiani accusati di fare parte di un’organizzazione dedita allo sfruttamento della prostituzione

 

 

ISOLA CAPO RIZZUTO (KR) – “Spesso si dice che le ragazze dell’Est Europa o dell’Africa arrivino qui per prostituirsi, invece vengono fatte arrivare ancora con false promesse pensando di trovare un lavoro ed una sistemazione, ma vengono poi con la minaccia e la violenza costrette a vendere il loro corpo per far guadagnare i loro aguzzini”. Così il comandante provinciale di Crotone dei carabinieri Alessandro Colella ha sintetizzato l’operazione che ha portato i militari della Tenenza di Isola Capo Rizzuto ad arrestare quattro romeni e tre italiani accusati di fare parte di un’organizzazione dedita allo sfruttamento della prostituzione. L’indagine è nata dalla denuncia di una delle ragazze che, dopo aver subito violenze, nell’ottobre del 2018 si è “rifugiata nella caserma della tenenza di Isola Capo Rizzuto” come ha spiegato il tenente Gabriele Migliano.

Dalla sua denuncia i carabinieri hanno svelato i contorni di una organizzazione che adescava ragazze dell’Est sui social network con false promesse. Le due ragazze delle quali l’indagine ha accertato lo sfruttamento venivano fatte prostituire in strada oppure in appartamento. Gli italiani avrebbero accompagnato le ragazze nelle case dei clienti o le ospitavano in appartamento in condizioni igieniche molto critiche come rilevato dai carabinieri. Gli arrestati sono Sebi Costel Dragoi, di 23 anni, e Aurel Petrica Dragoi (25), romeni. Ai domiciliari sono finiti Alexandra Galion (19), Vito Vallone (48), Giovanni Cristofalo (82) e Francesco Carmine Verterame (63). Il settimo uomo è irreperibile.

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