Save the children nega di aver mai avuto rapporti con il dottor Alfridi, il medico pachistano condannato a 33 anni per tradimento per aver
 aiutato la Cia a individuare il leader di Al-Qaeda, tramite un finto programma di vaccinazioni e motivo per il quale Islamabad ha deciso di espellere dal paese tutti i membri stranieri dell’organizzazione umanitaria.
”Siamo appena stati informati dal Ministro degli Interni pachistano che i visti per sei persone del nostro staff internazionale non sarebbero stati rinnovati – si legge in una nota di Save the children -. Non e’ ancora chiara la ragione e stiamo chiedendo immediati chiarimenti.
Come molte altre organizzazioni che lavorano nel paese abbiamo avuto qualche problema ad ottenere i visti negli ultimi 15 mesi. Comunque la maggioranza del nostro staff – circa 2000 persone – e’ pachistana e i nostri progetti, che raggiungono sette milioni di persone nel Paese, continueranno portare regolarmente in aiuto alle famiglie piu’ vulnerabili e ai loro bambini”.
”L’Organizzazione – prosegue la nota – nega di avere alcun rapporto con il Dr Alfridi, che non ha mai lavorato per Save the Children, ne’ questa persona ha mai ricevuto da noi alcun compenso.
Inoltre, sottolinea di non aver mai avuto un progetto di vaccinazione ad Abbottabad”.
”Ogni accusa relativa a presunti legami tra Save the Children e la Cia o qualsiasi altro servizio segreto – conculde l’organizzazione umanitaria – e’ completamente infondata. Save the Children e’ un’organizzazione umanitaria imparziale, la cui missione e’ aiutare i bambini che ne hanno bisogno in tutto il mondo. E continueremo a farlo anche in Pakistan”.

