Site icon quicosenza

Dirigente 118 usa infermieri e ambulanza per portare i cani a fare i bisogni

La dottoressa in servizio avrebbe convocato in sede gli operatori di turno dando loro le chiavi di casa per andare a prendere i cagnolini e portarli a spasso

 

COSENZA – Imbarazzo e disapprovazione tra i corridoi della Centrale operativa del 118 a Cosenza. Una vicenda incresciosa sta minando la credibilità dell’intero apparato medico che, con estremo sacrificio, ogni giorno lavora per garantire i soccorsi in tutta la provincia. Un territorio con 155 Comuni, esteso quanto la Liguria ed un’utenza di oltre 700mila abitanti che i medici del 118 gestiscono con 45 ambulanze ed un elicottero. Professionisti che in pochi secondi devono capire la gravità delle condizioni di salute del paziente, valutare in tempo reale se sia il caso di inviare un’ambulanza con un medico o con soli infermieri, cercare un mezzo disponibile, farlo arrivare a destinazione prima possibile e passare subito alla successiva richiesta di intervento. Per dodici ore consecutive, in due turni, dalle 20:00 alle 8:00 o dalle 08:00 alle 20:00, con un’enorme carenza di personale medico.

 

 

In due occasioni, domenica 17 febbraio e sabato 23 febbraio, la dirigente in servizio dalle 8:00 alle 20:00 incaricata di coordinare e vigilare sull’operato dei soccorsi avrebbe utilizzato un’ambulanza a fini personali. Con una telefonata pare abbia allertato gli operatori di una delle postazioni di soccorso convocandoli nella sede della Centrale operativa in via degli Stadi. Autista, infermiere e volontario hanno quindi raggiunto in ambulanza la propria superiore. Una volta entrati nello stabile si sarebbero trovati di fronte alla dottoressa che senza indugio ha fornito loro le chiavi di casa chiedendo di portare i suoi cani a fare i bisogni. Spaesati e confusi, temendo ripercussioni nel caso di un eventuale rifiuto, gli operatori sanitari hanno eseguito gli ordini impartiti e dopo la passeggiata hanno riportato, sempre in ambulanza, le chiavi alla dottoressa. L’episodio mortifica il lavoro dell’equipe di professionisti della Centrale Operativa, nonostante la certezza che si tratti di un caso isolato e deprecabile. Sarà ora compito dell’Asp di Cosenza far chiarezza sulla vicenda e spiegare perché un servizio così prezioso sia stato sottratto alla cittadinanza per un motivo così banale.

 

IL DIRETTORE DEL 118 DI COSENZA: “E’ UNA VICENDA MOLTO GRAVE”

 

“Ogni giorno – spiega il direttore del 118 Riccardo Borselli – mettiamo in campo un esercito a servizio della salute dei cittadini. Nel 2018 abbiamo ricevuto un milione di telefonate alla centrale operativa di Cosenza e gestito oltre 50mila interventi di soccorso (circa 140 al giorno) ed 11mila trasferimenti da un ospedale all’altro. I tempi di intervento rientrano nella media nazionale dei 21 minuti. Quando mi hanno segnalato questo episodio così grave credevo fosse uno scherzo, purtroppo però non lo era. Ho quindi sollecitato l’intervento immediato dei vertici aziendali e dell’ufficio Procedimenti Disciplinari affinché possa effettuare i rilievi del caso. Le indagini sono ancora in corso.

 

 

Parliamo di un medico che ha delle responsabilità enormi essendo deputato a gestire l’emergenza sanitaria di tutta la provincia di Cosenza. Se quanto segnalatomi si dovesse rivelare vero non so come intenda procedere l’ufficio Procedimenti Disciplinari. Personalmente non mi sentirei sicuro a lasciare una persona del genere a gestire i soccorsi dell’intera provincia perché ritengo non sia più idonea. Secondo me deve essere spostata ad altro servizio, non può restare in Centrale Operativa che è un sito sensibile in cui il clima tra gli operatori deve essere sereno, tranquillo e di reciproca fiducia. Questa resta però una mia opinione – conclude il dottore Borselli – è l’ufficio Procedimenti Disciplinare dell’Asp di Cosenza a dover decidere”.

Exit mobile version