Omicidio Zinchenko, imputate tre persone accusate a vario titolo di omicidio premeditato, favoreggiamento e occultamento di cadavere. Ergastolo per Dimitriks, 23 e 16 anni per le altre due imputate
CARIATI (CS) – Requisitoria del pubblico ministero Iannotta della Procura di Castrovillari questa mattina in Corte di Assise per l’omicidio Zinchenko in cui sono imputati Mihails Dimitriks, di 41 anni e le trentunenni, Iana Koshova e Liudmyla Popova. Davanti alla Corte presieduta dal giudice Lucente (a latere De Vuono) la pubblica accusa alla presenza del presunto assassino Dimitriks ha chiesto la condanna all’ergastolo con due mesi di isolamento diurno. Per Iana Koshova 23 anni di carcere mentre per Liudmyla Popova 16 anni. Dimitriks è difeso dall’avvocato Francesco Nicoletti che dovrà discutere nella prossima udienza in cui è prevista la sentenza. Altri componenti il collegio difensivo gli avvocati Vittorio Schettino, Michele Sarno, Francesco Amodeo. Il processo in primo grado giunge alla conclusione dopo cinque mesi di istruttoria dibattimentale in cui dagli operatori di Pg che hanno operato sul posto, ai periti, ai teste chiamati dalla difesa si è ricostruita la storia della vittima che prometteva il lavoro alle donne straniere, spesso rivelatosi poi non vero e proponendo qualche lavoro “allegro” nel frattempo di una sistemazione più adeguata che in ogni caso non trovò mai per nessuna delle donne che approdarono alla sua porta. Nel processo sono stati ricostruiti anche i percorsi, le vite e le amicizie degli imputati, una delle quali essere stata anche la compagna della vittima.
Gli imputati Mihails Dimitriks, Iana Koshova e Liudmyla Popova
IL FATTO
Il 3 settembre del 2017 in contrada Vascellero, a Cariati, fu ritrovato il cadavere di un uomo, avvolto in una coperta, nel bagaglio di una Opel con targa polacca sul ciglio di una strada limitrofa alla spiaggia. A dare l’allarme persone del posto. Intervennero i carabinieri della locale compagnia. Dai primi accertamenti effettuati, medico legali, sul corpo dell’uomo, di nazionalità straniera, emersero ferite da arma da fuoco al torace. Successivamente da esame autoptico emersero anche delle ferite da arma da taglio. La sua morte fu dovuta alla perforazione di cuore e polmone a causa di numerosi fendenti e un colpo di arma da fuoco.
Il proprietario della macchina, scoprirono gli inquirenti, era un cittadino polacco. Solo sei giorni servirono ai militari dell’Arma per venire a capo dell’intera vicenda e la Procura della Repubblica di Castrovillari, diretta dal Procuratore capo Facciolla emise tre fermi di indiziato di delitto nei confronti di due cittadine ucraine ed un uomo lituano per l’omicidio di Yuriy Zinchenko accusati a vario titolo di omicidio premeditato, favoreggiamento e occultamento di cadavere: Mihails Dimitriks, di 40 anni, e le trentenni, Iana Koshova e Liudmyla Popova.
Aperta l’indagine, i carabinieri risalirono all’identità del cadavere. Zinchenko ucciso per un contrasto di natura economica sorto nell’ambito della sua attività. L’uomo era conosciuto come colui che fungeva da intermediario nel collocare badanti presso famiglie oppure cittadini stranieri negli esercizi pubblici del crotonese, in particolare dell’Est-Europa. «Direi che in una settimana siamo riusciti a chiudere la prima fase di questo omicidio – dichiarò Facciolla, il procuratore capo della Procura della Repubblica di Castrovillari -. È stato un caso particolarmente difficile e complesso, perché avevamo solamente un cadavere rinchiuso in un’autovettura con targa straniera, senza generalità. L’uomo è stato accoltellato e poi attinto da colpi di pistola. L’omicidio è stato consumato da quattro persone, ovviamente con ruoli diversi – spiegò il procuratore Facciolla -. Certamente i due uomini hanno agito in prima battuta, sull’azione violenta e poi le due donne in attività di contorno. Sono state usate più armi, due coltelli e una pistola».
