La Dda di Reggio Calabria ha notificato all’ex sindaco di Siderno, Pietro Fuda, di 76 anni, un avviso di conclusione indagini per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa.
REGGIO CALABRIA – L’inchiesta dalla Dda reggina avrebbe accertato come Fuda, ex primo cittadino di Siderno che é stato anche senatore, presidente della Provincia di Reggio Calabria ed assessore della Regione Calabria, nel periodo in cui é stato sindaco, carica alla quale era stato eletto nel maggio del 2015, avrebbe favorito gli interessi della cosca di ‘ndrangheta dei Commisso.
Fuda, in particolare, sempre secondo l’accusa, avrebbe consentito alla cosca Commisso di assumere una posizione di influenza nel Consiglio comunale, promuovendo e consentendo la nomina a presidente dell’organismo di Paolo Fragomeni, legato da vincoli di parentela con la famiglia dei Commisso. Il Comune di Siderno é stato sciolto per presunti condizionamenti della criminalità organizzata nell’agosto del 2018, quando Fuda era ancora sindaco.
Dalle indagini sarebbe stato in collegamento anche con una loggia massonica segreta legata alla ‘ndrangheta Pietro Fuda, l’ex sindaco di Siderno ed ex senatore al quale la Dda di Reggio Calabria ha notificato stamani un avviso di conclusione indagini per concorso esterno in associazione mafiosa. Sempre secondo l’accusa, la lista “Centro democratico”, che ha appoggiato Fuda nelle elezioni comunali a Siderno nel 2015, sarebbe stata sostenuta dalla cosca di ‘ndrangheta dei Commisso, alla quale poi lo stesso Fuda avrebbe fornito il proprio apporto in cambio del sostegno elettorale ricevuto.
A Fuda viene anche contestato di avere agevolato gli interessi delle famiglie di ‘ndrangheta locali, adeguandosi alle loro logiche spartitorie nel campo dei lavori pubblici e di controllo del territorio e condizionando le scelte dell’Amministrazione comunale sull’eventuale modifica dell’area della zona industriale di Siderno, ubicata in località “Pantanizzi”.
