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Sanità, Dieni (M5s) su nomine: “Oliverio dimostra di non avere alcun senso delle istituzioni”

“Un atto di protervia”; così la parlamentare cinquestelle Federica Dieni ha definito la decisione di procedere alle nomine dei vertici della sanità calabrese del presidente Oliverio.

 

CATANZARO – “Il governatore Oliverio ha dimostrato di non possedere alcun senso delle istituzioni e di considerare la Calabria come un regno ereditario, di cui si sente il sovrano assoluto. Adesso il re è nudo, e farebbe bene a dimettersi per evitare altri danni”. Sono le parole dell deputata del Movimento 5 Stelle Federica Dieni in riferimento alle nomine dei commissari delle aziende sanitarie deliberate dalla giunta regionale calabrese.

“Con la scelta di procedere senza alcun confronto alla nomina dei nuovi commissari delle aziende sanitarie – aggiunge Dieni – il presidente della Regione ha deliberatamente provocato uno strappo istituzionale che compromette da subito i rapporti con i commissari incaricati dal Governo. Quello di Oliverio è stato un atto di protervia che suona come una vera e propria sfida nei confronti del ministro Giulia Grillo, che pure aveva teso la mano al presidente della Regione nel tentativo di avviare una nuova stagione di collaborazione in materia sanitaria. Oliverio, invece, non pago dei disastri di cui è stato uno dei principali responsabili in questi anni, ha voluto provocare una crisi istituzionale di cui la Calabria non ha certo bisogno”.

“Quel che è certo – prosegue la parlamentare M5s – è che il Governo del cambiamento farà tutto il possibile per limitare i danni derivanti dagli editti del presidente calabrese, il quale, se davvero ha a cuore la regione, dovrebbe seriamente valutare l’ipotesi di rassegnare le dimissioni anzitempo”.

“Oliverio va sospeso dalla carica di Presidente della Regione”

“Il Presidente di Regione Mario Oliverio va sospeso dalla sua carica in virtù delle Legge Severino”. E’ il parere questo, dei parlamentari calabresi del M5S Alessandro Melicchio, Bianca Laura Granato e Riccardo Tucci. “Abbiamo inviato un’istanza al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro per gli Affari Regionali, al Ministro dell’Interno e al Prefetto di Catanzaro per chiedere l’acquisizione dal Tribunale Penale di Catanzaro delle copie dei provvedimenti con i quali è stata irrogata a Mario Oliverio la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel Comune di San Giovanni in Fiore per poter valutare, alla luce della misura cautelare restrittiva inflitta al Governatore, se vi siano i presupposti per l’adozione del provvedimento di sospensione di Oliverio dalla carica di Presidente della Giunta Regionale della Calabria”. I parlamentari 5 stelle specificano poi il perché si dovrebbe intervenire a norma di legge.

“Dal 17 dicembre Mario Oliverio è stato attinto, a seguito di richiesta di arresti domiciliari da parte della Procura di Catanzaro, dalla misura cautelare dell’obbligo di dimora presso il Comune di San Giovanni in Fiore adottata dal GIP del Tribunale di Catanzaro. Successivamente il Tribunale del Riesame ha confermato questa misura cautelare, che è personale, coercitiva e obbligatoria. Ma la sede della Giunta Regionale della Calabria si trova a Catanzaro mentre il Consiglio Regionale, di cui Oliverio è membro, si trova a Reggio Calabria. Il GIP e il Tribunale del Riesame disponendo l’obbligo di dimora a San Giovanni in Fiore, di fatto hanno vietato a Mario Oliverio di fare ingresso nelle due città dove dovrebbe svolgere il mandato elettorale”.

Tutto ciò, secondo i pentastellati, andrebbe inquadrato con riferimento all’articolo 8 della Legge Severino che prevede la sospensione dalla carica del Presidente della Giunta Regionale quando il divieto di dimora riguarda la sede dove si svolge il mandato elettorale. “Abbiamo chiesto di intervenire per far rispettare la legge – concludono Melicchio, Granato e Tucci – ma Oliverio avrebbe dovuto dimettersi immediatamente, se davvero avesse avuto a cuore la Calabria. Il governatore finge che la dimora obbligata a San Giovanni in Fiore non pesi affatto nella concreta gestione degli affari correnti, ma la sua vicenda giudiziaria non può compromettere il futuro della nostra regione. È giunta l’ora di far rispettare la legge e archiviare la sua fallimentare amministrazione, per il bene della Calabria”.

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