Sergio Tursi Prato, insegnante di storia e filosofia, ospite su Rlb ai microfoni di Francesco Tricoli, racconta e illustra il suo progetto per Rende, e sottolinea: “rispetto Manna come uomo, ma in cinque anni non ha prodotto nulla”. Intanto uno dei candidati della sua lista è stato “velatamente minacciato”
RENDE – Il professore Sergio Tursi Prato, con 4 liste, si presenta quale candidato a sindaco di Rende con “Il Coraggio di Cambiare Rende”: «Quella sedia da sindaco è ambita per motivi diversificati: c’è chi si candida per risolvere qualche problema di natura personale o familiare; altri, per avere qualche incarico. Nel mio caso non devo dare conto a nessuno». Inizia così la lunga intervista ai microfoni di RLB di Sergio Tursi Prato, candidato a sindaco di Rende alle prossime amministrative che mette subito in chiaro il suo ruolo e il suo obiettivo: «io sono un insegnante come tutti sanno, al liceo Pitagora, di storia e filosofia e ho due classi anche al liceo di Paola e la mia libertà è questa. Ritengo che questa città abbia bisogno di un reale gioco di squadra ed è quello che stiamo mettendo in campo noi, con gente non condizionata da partiti, mentre Manna è condizionato da poteri regionali ma anche limitrofi alla nostra città».
ASCOLTA L’AUDIO – 1^parte
[audio_mp3 url=”https://www.quicosenza.it/news/wp-content/uploads/2019/01/TURSI-PRATO-01.mp3″]
«La squadra di Manna non è compatta. Il cosiddetto “gruppo Gentile” che è stato decisivo per la vittoria di Manna alle ultime elezioni con oltre 2500 voti non c’è più in maggioranza. Io rispetto l’uomo, ma faccio un discorso obiettivo di natura politica: in 5 anni non è stato prodotto praticamente nulla; è stata più una normale ‘gestione commissariale’». La sfida dunque, è ufficialmente aperta e Tursi Prato confida nel confronto a più voci «mi auguro che siano tanti, e mi piacerebbe incontrare nelle piazze di Rende, tutit i candidati per un confronto diretto con i cittadini, magari con un palco offerto dall’amministrazione comunale, visto che Manna si sente cultore della vera democrazia partecipata. Il Comune metta un palco dove tutti i candidati a sindaco possano liberamente andare a confrontarsi con i cittadini; così Rende diventerebbe realmente una vera palestra di democrazia partecipata».
Il centro storico, progetti e rinascita
«Il Coraggio di Cambiare Rende con Sergio Tursi Prato sindaco, prevede 4 liste. Noi intendiamo la mia candidatura sta riportando Rende al centro anche della politica nazionale rivolgendosi ad un elettorato fresco e nuovo. Il primo obiettivo è di uscire dal predissesto finanziario e abbiamo commercialisti ed economisti. Bisogna conoscere le carte e specificheremo questo nei dettagli. Per fine febbraio il programma sarà realizzato. Noi stiamo studiando, loro sono 5 anni e ancora non hanno fatto niente».
Manna? Eletto per “demeriti” del centrosinistra
Non ha nulla contro l’attuale sindaco di Rende ma ritiene che la sua amministrazione non abbia prodotto risultati evidenti: «Con tutto il rispetto per l’avvocato Manna, come persona, professionista, io mi candido per fare il sindaco a Rende, con un programma da sottoporre al giudizio degli elettori. Se poi gli elettori dovessero vedere in Manna colui che in 5 anni chissà quali programmi ha realizzato lo rivotano e Manna torna a fare il sindaco. Secondo Tursi Prato, alle precedenti elezioni, Manna è stato eletto «per demerito del centro sinistra e dell’area Principe. Questo programma di Manna dov’è? Che cosa è stato realizzato? Non c’è traccia».
«Per il momento stiamo lavorando alle liste e nella mia modesta persona sono riuscito a coinvolgere tanta parte della società civile. Le mie liste saranno frutto di un’omologazione trasversale. Io sono sceso in campo il 10 febbraio del 2017 suscitando l’ilarità di alcuni ‘volponi’ e mi hanno anche riso dietro. ra stanno iniziando a preoccuparsi. Noi siamo convinti di avere forza e idee per arrivare al ballottaggio ma vedremo. Ci stiamo proiettando al futuro».
La Metro
«Siamo stati chiari, l’abbiamo considerata a chiare lettere una cattedrale nel deserto. Ad oggi i cantieri non sono aperti per le difficoltà della ditta. Inutile per i tempi di percorrenza e perchè non c’è l’utenza. Aria fritta».
Palazzetto dello Sport
«Ci auguriamo che lo inaugurino così come la riqualificazione del Villaggio Europa che stiamo ancora aspettando. Mi auguro che entro maggio si inauguri di tutto e di più».
I precari stabilizzati del Comune
«Il dato occupazionale come la stabilizzazione dei precari del Comune, è un dato positivo ed io credo anche si debba dare un riconoscimento maggiore alla Rende Servizi, perchè a Rende città di 70mila abitanti c’è tanto da fare. E’ una sfida difficilissima amministrare questa città. Non vogliamo fare una coalizione di odio contro Manna, tant’è che noi abbiamo fatto una cosa nuova: non ci sono riciclati, personaggi in cerca di autore, partiti. Un domani si può immaginare un grande contenitore istituzionale all’interno del quale maggioranza e opposizione si confrontano. Sto facendo una cosa nuova che non guarda al passato ma al futuro. Alcuni sono in Calabria da 30-40 anni e hanno sistemato i figli fino alla settima generazione; mio padre è stato un politico importante in Calabria e mi ha lasciato a 32 anni, ma io mi sono fatto da solo e ho fatto tanta gavetta e non devo ringraziare nessuno. Io ritengo che non dovendo andare a bussare alla porta di nessuno, agisco con limiti e pregi dell’azione umana nella massima autonomia».
ASCOLTA L’AUDIO – 2^parte
[audio_mp3 url=”https://www.quicosenza.it/news/wp-content/uploads/2019/01/TURSI-PRATO-002.mp3″]
Area urbana e Comune unico
«Secondo me al momento non ci sono le condizioni economiche e di certo Rende rischierebbe di diventare periferia. Cero è che si può parlarne ma coinvolgendo tutti, dalla popolazione alle amministrazioni, seguendo un iter procedurale e burocratico impegnativo, è un processo che non può essere imposto dall’alto. L’idea di comune unico è stata lanciata nel periodo delle Politiche del 4 marzo. Ora siamo in pausa, qualcuno cavalca quest’onda emotiva ma per quanto mi riguarda dovrebbe esserci un’integrazione dei servizi, di manifestazioni culturali… ma non ci sono le condizioni».
Clicca in basso per proseguire nella lettura
Il cuore biancorosso
«Io sono tifoso del Rende, con chiara e limpida linearità comportamentale da 45 anni; sono un innamorato fedele ma allo stesso tempo ritengo che avere 2 squadre a questi livelli sia importante. Il Cosenza per me, merita la Serie A, soprattutto per il suo pubblico che ha una marcia in più, ma ritengo che ne traggano benefici entrambe le città».
L’Università
«Il rapporto con l’Unical non deve ridursi al protocollificio, protocolli d’intesa che restano lettera morta. Il discorso va ampliato in un circuito anche economico, sociale, culturale e di ricerca nazionale e internazionale. Il prof. Prete ad esempio, ha pronto un progetto per favorire la ricerca per far girare Rende in un circuito d’attenzione che va oltre la Calabria».
ASCOLTA L’AUDIO – 3^parte
[audio_mp3 url=”https://www.quicosenza.it/news/wp-content/uploads/2019/01/TURSI-PRATO-02.mp3″]
L’ospedale privato
«Che sia a supporto dell’Università della Calabria. Io non sono contrario ai Greco che ritengo imprenditori seri e affidabili; sono le procedure che ritengo anomale. Avrei convocato una conferenza dei servizi in una manifestazione pubblica, coinvolgendo tutti e spiegando l’importanza di avere una struttura sanitaria in questo territorio. Ormai pubblico e privato devono fare sinergia soprattutto quando questa riguarda la salute dei cittadini».
Parco Acquatico
«Rischia di diventare un’altra cattedrale nel deserto, ma non è colpa di Manna che si è trovato questa brutta gatta da pelare. A me non piace neanche. Vorremmo un domani, se dovessimo amministrare questa città, cercare un utilizzo della struttura diverso. Ci sono costi di gestione impossibili».
Fiumi e periferie
«La pulizia è stata utile ma doveva seguire criteri di impatto ambientale. Io vivo a Surdo e vedere il fiume pulito ben venga. Le periferie di Rende sono una questione antica che si trasporta da tanti anni. Manna in questo non c’entra nulla. Questa è una questione di degrado che parte da lontano. Bisognerebbe avere maggiore cura e non c’è traccia in alcune zone di un operatore ecologico. Nelle periferie si può fare poco o nulla. Ci vorrebbe una maggiore cura d’amore».
Rende com’era e com’è
«Una volta c’erano i soldi, c’era un percorso comune tra Provincia, Regione e Governo. Erano altri tempi, non di crisi. Poi ci sono state scelte infelici, anche da parte dell’onorevole Sandro Principe. Era frequentata dai giovani e ora la movida si è spostata a Cosenza e va affrontato. E’ difficile ritornare a riempire i locali con forme di intrattenimento nuove, ma si vedrà».
Le minacce ad un candidato della lista
Intanto è di questa mattina la notizia, che Sergio Tursi Prato ha fatto emergere sui social, di alcune “velate minacce” ad un candidato della sua lista. «Domenica sera un candidato della lista “Il Coraggio di Cambiare Rende con Sergio Tursi Prato sindaco” – scrive su Facebook – e’ stato avvicinato da alcuni sconosciuti che gli hanno detto testualmente: “Lascia stare la politica e Tursi Prato,pensa alla tua attività”. Un episodio grave, che si aggiunge a quello della distribuzione di incarichi e promesse di posti di lavoro nei confronti di altri sostenitori della coalizione civica e sociale».
Tempo fa lo stesso Tursi Prato ha presentato tramite i suoi legali due esposti denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cosenza, per diffamazione aggravata a mezzo stampa, sempre per offese inerenti le elezioni amministrative di quest’anno.
