Il giovane 29enne, figlio di un commerciante di uno dei box è accusato di tentata estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza e danneggiamento seguito da incendio
COSENZA – Si è avvalso della facoltà di non rispondere il giocane accusato di incendio e tentata estorsione ai danni del proprietario di un box in via Padre Giglio meglio conosciuta come la strada della sopraelevata, nei pressi del Tribunale di Cosenza. Il giovane 29enne, Fabrizio Rizzuto, posto ai domiciliari mercoledì sera si è presentato per l’interrogatorio di garanzia difeso dagli avvocati Alessandro Rendace e Andrea Baldino. Il giovane ha scelto di non rispondere alle domande del Gip per chiarire la sua posizione. Nei prossimi giorni la difesa presenterà istanza di riesame per la misura cautelare adottata nei confronti dell’indagato.
L’accusa è di tentata estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza e danneggiamento seguito da incendio. Il titolare del box incendiato ed il fratello dal mese di novembre scorso erano nel mirino di ignoti. Prima avrebbero subito un furto, poi l’incendio di una vettura di proprietà carica di merce, il 18 novembre il primo incendio ad uno dei box completamente distrutto e a distanza di due settimane l’incendio al secondo box non andato a buon fine per l’intervento tempestivo dei vigili del fuoco. Le indagini della squadra mobile di Cosenza avevano portato ad installare delle videocamere nei pressi dei box che, nel caso del secondo incendio, avrebbero immortalato il 29enne nel compiere l’atto incendiario, finito poi ai domiciliari con un’accusa pesante di tentata estorsione ed incendio.
