A distanza di un anno dalla morte nessuna risposta sulle cause dall’Asp di Cosenza, dietro richiesta dei congiunti. Avanzata all’Autorità Giudiziaria la domanda di giustizia della famiglia
COSENZA – E’ trascorso quasi un anno dal decesso improvviso di Nevio Picci, stimato professore di Chimica della Facoltà di Farmacia dell’Unical, che ha lasciato un ricordo senza precedenti della sua figura di uomo buono, discreto e preparato che, anche nel momento del suo passaggio inaspettato ad altra vita non ha preteso niente di particolare nello stesso modo in cui ha vissuto la propria vita dedicandosi soltanto all’insegnamento, ai propri studenti e collaboratori e soprattutto ai suoi figli.
Per come esposto dalla famiglia nella denuncia che verrà presentata in queste ore il 30 gennaio dello scorso anno il Prof. Picci fu colto improvvisamente da un dolore addominale toracico e, immediatamente, fece ricorso alla Guardia Medica del Centro Sanitario dell’Unical all’interno dell’Università della Calabria dove veniva accompagnato dai presenti al malore. Secondo le testimonianze fu sottoposto dal medico di turno ad una visita con contestuale prescrizione di muscoril e protettore gastrico, senza alcun altro indirizzo diagnostico di approfondimento.
L’ubicazione della Guardia medica all’Unical
Dopo la visita il docente fu inviato dal medico presso la più vicina farmacia di turno dove fu acquistata ed assunta la terapia prescritta ma, nonostante il trattamento farmacologico – dopo qualche ora dalla sua assunzione – le condizioni di salute del Prof peggiorarono notevolmente. I familiari raccontano che dall’abitazione del docente fu effettuata una successiva chiamata alla guardia medica, diversa da quella del Centro Sanitario Unical. Dalla prima visita presso il centro sanitario Unical sarebbero trascorse quasi quattro ore: centro sanitario dove è presente una postazione del 118 con ambulanza immediatamente fruibile. All’arrivo della guardia medica le condizioni apparvero subito gravi. Conseguentemente i familiari presenti decisero di allertare il 118. L’ambulanza giunse dopo mezz’ora, presso l’abitazione del docente e i sanitari non poterono che costatarne il decesso.
I familiari hanno avanzato molti dubbi, tanti interrogativi, tanti silenzi circa le cause della morte che condussero a morte il Prof. Nevio Picci. Eventuali ipotesi di difetti organizzativi dovranno essere meglio indagati dalla autorità giudiziaria La famiglia vuole capire “se quando il Prof. Picci fece ricorso alla Guardia Medica e la sua condizione sintomatologica fosse stata approfondita mediante un trasferimento immediato anziché ad una farmacia presso il Pronto Soccorso, in quattro ore, poteva essere salvato”;
“Se – quando lo stesso fu accompagnato dai presenti al malore presso la Guardia Medica del Centro Sanitario Unical – fosse stato poi – successivamente – inviato per un approfondimento diagnostico presso il Pronto Soccorso, cosa sarebbe accaduto, considerato che per raggiungere la farmacia dove acquistò il muscoril andò in auto accompagnato da alcuni parenti, così confermando che le condizioni ancora gli consentivano di essere cosciente”; “Le quattro ore successive ed il trattamento sanitario ricevuto solo mezz’ora dopo della chiamata in urgenza dell’ambulanza hanno avuto in qualche modo un’inferenza decisiva sulle cause del decesso”
L’avvocato penale Massimiliano Coppa
Tutto ciò è quello che la famiglia del docente vuole conoscere e per questo si è affidata alla tutela legale dell’avvocato Massimiliano Coppa – penalista esperto in colpa medica – il quale pur avendo richiesto all’Asp di Cosenza ogni più preciso riscontro, dopo un anno ancora non ha registrato alcun contatto dall’ente sanitario, costringendo la famiglia a far ricorso all’autorità giudiziaria competente per conoscere le cause del decesso del compianto congiunto.
Tra le varie domande da porre è se la Guardia Medica dell’Unical che di fianco ha una postazione del 118 e serve un utenza importante tra docenti, impiegati e studenti che ogni giorno affollano l’Università della Calabria, possegga tutte le capacità strutturali ed organizzative per poter far fronte concretamente ad una eventuale emergenza di utenti che, dato il numero raggiunto ogni giorno, provoca un inevitabile innalzamento della soglia di attenzione del rischio clinico.
Sarà la magistratura ad offrire chiarimenti ed ad individuare eventuali responsabilità.
