SPEZZANO ALBANESE – C’eravamo tanto amati. Potrebbe essere definita così la storia sentimentale di una giovane coppia del posto, P. M. 34 anni e il suo ex F. V, di due anni più grande, avvolta nel mistero e naufragata negli abissi delle incomprensioni e dell’incompatibilità caratteriale.
I due, tra l’altro genitori di una bimba, ormai da tempo in crisi, si erano dati appuntamento in contrafa Fossa, dove avevano comprato casa, forse per definire gli ultimi dettagli burocratici, legati alla fine del loro rapporto. Lo stato di tensione, la rabbia sebata in corpo da parti di entrambi, sfociano, prima in una discussione animata, conclusasi con la donna a terra, sanguinante e priva di sensi e l’uomo che cerca di rianimarla. Alla scena non assiste nessuno. La donna, dopo la segnalazione dell’ex marito, alla sala operativa del 118, viene soccorso dall’equipe medica, infernmieristica e paramedica della Pet del territorio e, constatata la gravita delle sue condizioni di salute, viene soccorsa dai sanitari in servizio sull’elisoccorso che, dopo averla medicata, intubata e legata sulla barella, la trasferiscono al pronto soccorso dell’Annunziata. Durante il volo, i medici diagnosticano alla donna un forte trauma cranico, con interessamento del volto e del naso. Una volta arrivata al pronto soccorso del nosocomio di Cosenza, la 34eenne viene sottoposta alla Tac e ad altri minuziosi esami specifici che confermano la diagnosi iniziale, escludendo il pericolo di morte. La somministrazione delle terapie farmacologiche, fanno effetto e, dopo qualche ora dal suo arrivo, la donna si riprende e fornisce ai medici la sua versione dei fatti. Racconta che a ridurla in quello stato sarebbe stato il suo ex che, in preda ad ua reazione spropositata, l’avrebbe percossa e sbattuta violentemente con la testa contro l’auto, fino a farle perdere i sensi, lasciandola riversa a terra sanguinante. La versione della donna, raccolta dagli agenti del posto fisso di polizia dell’Annunziata, viene trasmessa per competenza ai carabineri della stazione di Spezzano Albanese., I militari dell’Arma, coordinati dal maresciallo Giuseppe Sacco, cnvocano in caserma P. V., che s’affretta a chiarire la sua posizione, negando ogni responsabilità nel ferimento della donna. Anzi, il 36enne nella minuziosa ricostruzione di quei concitati momenti del litigio, avanza l’ipotesi che sia stata la donna, in preda ad un incontrollabile atto di autolesionismo, a sbattere volntariamente la testa contro l’auto, per procurarsi le ferite e “incastrarlo”. I detective della Benemerita, in assenza di testimoni oculari e altri indizi, raccolgono le due testimonianze, diametralmente opposte, e avviano le indagini. Ora stanno indagando a fondo, raccolgiendo sommarie informazioni testimoniali, tra i familiari, gli amici e i conoscenti della coppia, per stabilire chi tra i due ex mente.
