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Ex Bocciodromo, Occhiuto: “C’era un interessamento politico da parte di Katia Gentile”

“Non ricordo” è la frase ricorrente che il sindaco utilizza nelle risposte. Ha sempre intuito che si parlasse della Ferrari, ma tante sfaccettature del caso sfuggono al primo cittadino, il quale ricorda bene le pressioni a cui era sottoposto Cucunato. Pressioni politiche, un interessamento pressante ma non da parte del Fiertler, ma dall’assessore al ramo Katia Gentile

 

COSENZA – Nuova udienza per il processo Ex bocciodromo di via degli Stadi a carico di Giacomo Fiertler accusato d’abuso d’ufficio e falso ideologico, per presunte irregolarità nell’affidamento della struttura all’associazione Cosenza Guida Sicura, usata come aula bunker nei maxiprocessi. Gli inquirenti nelle presunte autorizzazioni e delibere a favore dell’associazione presieduta da Fiertler, ex marito di Katia Gentile (all’epoca dei fatti vicesindaco del Comune di Cosenza) avrebbero riscontrato anomalie nell’affidamento dell’area, sul canone di locazione e nei permessi a intervenire sulla zona per la manutenzione e pulizia.

Due i teste escussi in aula durante l’udienza in composizione collegiale presieduta dal giudice Salvatore Carpino: il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto e il perito incaricato dall’allora titolare dell’inchiesta, il pm Assumma (oggi sostituito dal magistrato Giuseppe Visconti). Giacomo Fiertler è difeso dagli avvocati Eugenio Naccarato e Maurizio Nucci. Dalle risposte del primo cittadino, a distanza di quattro anni emerge un interessamento politico che il vice sindaco di allora Katia Gentile, con delega ai Lavori Pubblici, avrebbe avuto sulla questione bocciodromo tanto da avere un atteggiamento fatto di pressioni nei confronti dell’architetto Cucunato che, uomo di fiducia del sindaco avrebbe poi riferito a quest’ultimo.

«Il Cucunato lo conosce? Cucunato aveva rapporti con Fiertler che lei sappia – domanda la difesa-?» «Aveva rapporti con l’assessore di riferimento che era Katia Gentile. Non lo so se avessero rapporti con Fiertler. Cucunato era una persona di mia fiducia mi ha detto che c’erano pressioni politiche ma non da parte di Fiertler» (testo integrale all’interno dell’articolo, ndc)

 

Una rivelazione quella del sindaco dichiarata quasi a fine escussione, dopo una serie di non ricordo e soprattutto l’insorgere del dubbio di non aver letto approfonditamente un progetto che la Giunta approvò basandosi sulla presenza del brend Ferrari a seguito del quale si decise per l’affidamento diretto. Nel corso dell’udienza dibattimentale la difesa ha voluto dimostrare che, probabilmente all’interno del progetto, non è scritto ciò che il sindaco intuisce e soprattutto che la proposta fu presentata proprio dal dirigente del settore Lavori Pubblici Cucunato e non dall’imputato Fiertler.

L’UDIENZA

A porre domande al primo cittadino Bruzio è il sostituto procuratore Visconti che chiede di ripercorrere sinteticamente come si è addivenuto alla collocazione dell’ex bocciodromo al Fiertler e poi la revoca in autotutela

«Sono passati un po’ di anni ma ci fu una proposta di un’associazione che faceva riferimento a Fiertler che richiedeva l’affitto della struttura ex bocciodromo per realizzare un attività legata alla guida sicura facendo riferimento ad una sorta di partecipazione della Ferrari a quel tipo di attività – inizia a raccontare Occhiuto -. Facemmo un atto di indirizzo rivolto all’uffico dirigente Lavori Pubblici perché determinasse la pratica con le procedure necessarie. Il responsabile del procedimento era l’architetto Cucunato, deceduto. Si occupò di tutta l’attività istruttoria, era lui il dirigente dell’ufficio aveva il compito di procedere con l’istruttoria e proporre un atto deliberativo in giunta. La proposta ci fu. Fece una proposta in giunta sulla base della quale noi decidemmo di dare, senza procedura di evidenza pubblica sulla base della proposta fatta a suo tempo, in gestione questa struttura per questo tipo di attività, questo nel 2012»

L’accusa chiede al sindaco della scuderia Ferrari: «Lei ha parlato di Ferrari, di un coinvolgimento della Ferrari. Di questo coinvolgimento della Ferrari lei ha avuto occasioni di parlarne con Fiertler in persona? Mi vuole spiegare in che termini gliela rappresentò la partecipazione della Ferrari?». «C’era questa intenzione da parte della Ferrari per realizzare insieme questa iniziativa, dove tra l’altro ci sarebbe stato una store della Ferrari ed iniziative legate alla guida sicura». «Ma riferito alla Ferrari di Maranello o ad una scuderia omonima?». «Io ho capito la Ferrari di Maranello – ha risposto Occhiuto -, mi è stato detto la Ferrari di Maranello. Tanto che, successivamente, ci scrisse la Ferrari dicendo che non c’era nessun tipo di accordo né diretto, né indiretto. Ci scrisse il 16 maggio del 2013 “non ha in programma iniziative dirette o indirette nella città di Cosenza”».

Il sindaco poi continuando a rispondere alle domande dell’accusa spiega la reazione a tale notizia: «Indignazione, anche perché avevamo portato avanti un atto sulla base di questa peculiarità esclusiva. Ritenemmo poi alla luce di ulteriori lettere, tra cui il prefetto e l’assessore Vigna, quest’ultimo sollevò dubbi (protocollo del 20 maggio 2013) sul rischio di ingenti danni economico – patrimoniali per l’ente. Anche il prefetto Cannizzaro mi scrisse su questa pratica chiedendo spiegazioni. Mi preoccupai e decidemmo di scrivere un’altra lettera dagli uffici, alla luce di queste lettere e soprattutto di quella della Ferrari che sostanzialmente faceva venire meno due presupposti fondamentali che rendeva esclusiva questo tipo di procedura. Era stata fatta anche dal segretario una relazione sulla possibilità di affidare senza procedura di evidenza pubblica “ospitando questo brend direttamente avremmo avuto una ricaduta di immagine positiva in termini turistici”. Alla luce di tutto quello che avvenne successivamente, chiesi agli uffici di rivedere la pratica e di fare una delibera di autotutela  di revoca del 25 maggio 2013».

NON C’ERA SOLO L’EX BOCCIODROMO

«La concessione al Fiertler riguardava solo l’area dell’ex bocciodromo oppure erano comprese altre aree?»

«Inizialmente solo l’ex bocciodromo  – continua a rispondere il sindaco di Cosenza alle domande del pubblico ministero – poi mi hanno detto che per svolgere l’attività di guida sicura c’era bisogno delle aree contigue ed anche all’esterno, avendo queste auto la necessità di impegnare un’area più estesa che riguardava l’ex tiro a segno in particolare.

IL CANONE DI LOCAZIONE E LA PERIZIA DELL’UFFICIO TECNICO

«L’assessore Vigna, l’assessore al bilancio in una lettera espresse la sua perplessità: riteneva l’importo probabilmente inferiore a quello che poteva essere l’importo necessario da un punto di vista patrimoniale. Ma credo ci sia stata una perizia da parte dell’ufficio tecnico che aveva determinato la cifra necessaria. Non sono entrato nel merito quando Vigna mi fece osservare …Successivamente Vigna disse che secondo lui non era congruo. Responsabile del procedimento era Cucunato come dirigente dell’ufficio tecnico e fece una valutazione. Ovviamente si doveva partire dalla caratteristica dell’immobile e lo stato di conservazione, quindi era lui tenuto a fare questo. Vigna rappresentò dal punto di vista dell’assessore al bilancio.

LA PUBBLICITA’ DEGLI ATTI DELLE DELIBERE DI GIUNTA VIA INTERNET

«Assolutamente. Adesso non ricordo se nel 2012 ancora c’era la procedura di inserimento. Oggi sicuramente sì».  Occhiuto risponde alle domande della Procura sulla pubblicazione online degli atti se, questi, vengono pubblicate anche le minute, le bozze, oppure sono gli atti ufficiali definitivi firmati e controfirmati. «Per mia conoscenza vengono inseriti solo gli atti definitivi e non le bozze». Il pubblico ministero Visconti sottopone in visione al primo cittadino delle bozze  di atti acquisiti al fascicolo del dibattimento per capire se siano stati acquisiti o meno tramite i siti istituzionali del Comune (bozza conferma delibera 101 del 3.10.2012; bozza 115 del 2012 deliberato della proposta; due bozze cessione locazione immobile denominato ex bocciodromo: approvazione schema contratto) «Non ricordo, non credo possono essere pubblicati atti se non ufficiali – spiega Occhiuto -. Questi sono atti che fanno i dirigenti. In ogni caso viene pubblicato solo quello che viene approvato e firmato».

Ed è proprio da queste ultime domande poste dalla Procura bruzia che la difesa, nel contro esame al primo cittadino, non si risparmia. «Partendo da questi atti possono essere pubblicizzate delibere anche senza firma sul sito – domanda l’avvocato Naccarato -? Per quello che è a nostra conoscenza le delibere vengono pubblicate sul sito trasparenza ma non sempre vengono firmate.Vengono digitalizzate e portate all’attenzione della cittadinanza» «Io le firmo tutte non sta a me poi la parte della pubblicità – spiega Occhiuto. Noi firmiamo la delibera e poi mi viene riportata successivamente. Quindi le firme sono assolutamente necessarie».

L’ANNULLAMENTO DELLA PRIMA DELIBERA E I “NON RICORDO”

Occhiuto non ricorda; risponde così alle domande della difesa quando, partendo sempre dalle altre bozze mostrate domanda al primo cittadino se ricorda, a seguito di questa concessione, il nascere di un contenzioso davanti al Tar, al Tribunale ordinario di Cosenza, in ordine all’annullamento della prima delibera. E la difesa non perde l’occasione per ricordare al sindaco Occhiuto che ci fu un ricorso da parte del signor Macchione che ricorre al Tribunale contro il Comune per avere assegnato l’area con controparte anche l’associazione Guida sicura. «Successivamente al contenzioso davanti al Tar e all’annullamento in autotutela da parte del Comune di Cosenza ricorda se ci fu un contenzioso per l’annullamento in autotutela? Se l’Autorità Giudiziaria valutò la correttezza di quell’annullamento in autotutela da parte del Comune? «Ricordo che ci fu una problematica sugli aspetti già trattati, sul requisito essenziale che era la Ferrari. So che c’era un contenzioso con i soggetti del tiro a segno, ma non ricordo con esattezza».

I “non ricordo” vanno avanti anche quando viene domandato al primo cittadino se il Tribunale civile di Cosenza avesse riconosciuto la legittimità dell’assegnazione dell’area all’associazione Guida Sicura. La difesa fa notare ad Occhiuto che come rappresentante firmò degli atti di comparsa di costituzione innanzi al Tribunale. Ed ancora viene domandato se nel periodo prima della decisione definitiva del Tribunale di Cosenza vi fossero trattative in corso per arrivare ad un accordo con l’associazione Guida Sicura, più in particolare se durante il contenzioso gli uffici legali lo misero a conoscenza di una trattativa per arrivare ad un bonario componimento della vicenda. Ma Occhiuto continua a rispondere che c’è un ufficio preposto: «Dei contenziosi si occupa l’ufficio legale noi facciamo atti amministrativi. Io firmo e do incarico all’ufficio legale»

La difesa punta a dimostrare la possibilità che dagli uffici legali per schema di contratto e concordato possano essere stati consegnati delle bozze oppure si possa essere arrivati a concordare con la controparte, tramite i propri legali, di arrivare ad un accordo scritto, perchè l’ipotesi accusatoria è che il Fiertler avesse illecitamente determinata documentazione. «Vi è la possibilità di avere una bozza di contratto dagli uffici? Così come per il contratto di locazione stipulato, vi è la possibilità con la controparte di interlocuzione con gli uffici ed avere anche una bozza del contratto?» Ma il sindaco continua a rispondere che non si occupa della materia nello specifico

 

L’INCONTRO CON FIERTLER INSIEME A KATIA GENTILE

«Ho incontrato il Fiertler nel 2012 insieme al vicesindaco che era Katia Gentile con delega ai Lavori Pubblici e mi hanno parlato di questa opportunità facendomi riferimento alla Ferrari di Maranello». Occhiuto conferma anche di avere incontrato Isolani Leonardo «Penso di averlo incontrato, sono venute alcune persone vestite con la divisa della Ferrari. Isolani era uno dei soggetti coinvolti….non so cosa sia La Isolani Racing Tour». La difesa chiede quindi se il primo cittadino avesse mai letto il progetto presentato dall’associazione Guida Sicura. Occhiuto spiega che all’epoca lesse il progetto che gli era stato proposto, allegato alla delibera di Giunta; seduta di Giunta in cui era presente il 3 ottobre 2012, in cui si decise l’assegnazione dell’area.

PUO’ DARSI CHE MI SBAGLIAVO

«Il proponente era Cucunato che allega il progetto in questione – incalza la difesa -. Prima di arrivare ad una delibera la Giunta comunale ha letto il progetto? «Non mi ricordo se quel giorno ho visto il progetto; c’era questo progetto in cui si faceva riferimento alla Ferrari più volte  mi è stata detta, quindi abbiamo fatto prima un atto di indirizzo e poi una delibera. Adesso non ricordo se quel giorno c’era il progetto allegato alla delibera, penso di sì». La difesa non demorde: “Quando riporta la fattiva collaborazione il proponente Cucunato della Ferrari Spa, avete letto nel progetto se era presente la realizzazione?” Occhiuto parla della lettera della Ferrari, ma quest’ultima fu inviata successivamente all’approvazione per cui ancora una volta scatta il non ricordo  «…..Per quanto mi riguarda ho sempre saputo, ho capito  – poi può darsi che mi sbagliavo – che c’era la Ferrari coinvolta in questo progetto. Che poi sia stata coinvolta direttamente o indirettamente non lo so». Occhiuto prende il progetto in mano per visionarlo e capire se ci fosse o meno l’interessamento della Ferrari «Non ricordo se fosse allegato il progetto, ma era uno dei punti essenziali per l’approvazione del progetto che ci fosse il coinvolgimento della Ferrari» 

La Giunta quando ha deliberato ha letto il progetto?

Nella delibera abbiamo una proposta dell’ingegnere Cucunato in cui c’è il coinvolgimento della Ferrari. E’ un dirigente che propone un progetto protocollato. Ma in questo progetto si parlava di un fattivo coinvolgimento della Ferrari?  «Non lo so mi è stato detto sempre che c’era il coinvolgimento della Ferrari e questo è l’altro presupposto perchè potessimo procedere ad affidare in concessione l’immobile perchè c’era una sorte di particolarità esclusiva sul marchio Ferrari prerogativa per approvare il progetto. E se questo non fosse stato non era neanche proponibile tutto il resto»

CANONE DI LOCAZIONE

Sul canone di locazione la difesa gli ricorda che ha curato la pratica Cucunato e domanda se la consulenza di stima l’avesse fatta Cucunato o altri uffici. Occhiuto risponde che “pensa Cucunato” perchè “questi sono atti interni”. Afferma di conoscere il geometra Scortiniti ma che non sa se avessse lavorato lui

Quali erano le criticità in ordine a questo progetto per la delibera di annullamento

La Ferrari dunque sarebbe diventata una millanteria. Occhiuto racconta che il presupposto fondamentale era la presenza della Ferrari e quindi il progetto era diventato una millanteria. «Per questo avevamo assegnato senza evidenza pubblica non dando possibilità a terzi. Poi ci fu una lettera dell’assessore Vigna legata anche alla congruità della cifra che era stata fissata dagli uffici. Poi mi scrisse il prefetto, la stessa società che deteneva il tiro a segno fece le sue rimostranze e lo riteneva ingiusto che ci fosse stata questa sorte di prevaricazione e che non avesse potuto partecipare»

IL TIRO A SEGNO – UNA VECCHIA CONCESSIONE

Sul canone di locazione versato o meno dalla società che gestiva il Tiro a segno Occhiuto risponde che “non ne era a conoscenza, non aveva mai verificato, ma l’assessore Vigna una volta gli riferì che “il tiro a segno era uno dei pochi soggetti che pagava regolarmente il canone”. Ancora Occhiuto dichiara di non essere a conoscenza di quante strutture analoghe paghino il canone di locazione al comune “tipo lo stadio comunale – domanda la difesa – il castello; Se ci sono canoni sull’ordine di 10 mila euro l’anno”. Il primo cittadino non lo sa, ma è a conoscenza che  per il castello c’era un progetto presentato alla regione Calabria.

Le domande della difesa scorrono veloci: –

LE PRESSIONI POLITICHE

Occhiuto parla di presunte pressioni politiche che avrebbe ricevuto l’architetto Cucunato per come proprio quest’ultimo gli avesse riferito. «Il Cucunato lo conosce? Cucunato aveva rapporti con Fiertler che lei sappia – domanda la difesa-?» «Aveva rapporti con l’assessore di riferimento che era Katia Gentile. Non lo so se avessero rapporti con Fiertler. Cucunato era una persona di mia fiducia mi ha detto che c’erano pressioni politiche ma non da parte di Fiertler»

Il procuratore ritorna sulla domanda della difesa: l’interessamento politico della vicenda

«C’era un interessamento politico da parte del vice sindaco Katia Gentile, assessore al ramo che mi propose questa iniziativa prospettandomela come una iniziativa positiva per la città, facendomi chiaramente riferimento al marchio Ferrari. Il vicesindaco era l’assessore al ramo e Cucunato era il dirigente del settore. L’assessore al ramo aveva rapporti con il dirigente del settore che era anche mia persona di fiducia, lo stesso Cucunato mi riferiva che c’era un interessamento che era pressante

HO SEMPRE “INTUITO” CHE SI PARLASSE DELLA FERRARI

Ultima domanda della difesa che chiude il controesame con il sindaco bruzio a cui chiede se nel progetto si facesse riferimento a Scuderia Ferrari Club Cosenza e a Ferrari Solari griffato Ferrari: “lei intuisce questo”? «Io ho intuito e saputo sempre che si parla della Ferrari – sottolinea Occhiuto – . Ho deliberato su questo progetto con la consapevolezza si trattasse del marchio Ferrari altrimenti non sarebbe stato possibile nessun affidamento diretto senza procedura pubblica. Inoltre, lo voglio ribadire, non era solo questo alla luce delle segnalazioni perchè lo stesso Vigna aveva sollecitato sotto il punto del canone. A questo punto abbiamo avuto tantissimi dubbi su questa procedura perchè abbiamo pensato che fosse forzata da un punto di vista politico e quindi che il povero Cucunato avesse in qualche modo subito delle pressioni di tipo politico che ci fossero dei dubbi sulla correttezza della procedura  e quindi ho chiesto agli uffici di rivedere la pratica e successivamente abbiamo deliberato perchè abbiamo ritenuto non fosse corretta la procedura, che fosse stato millantato questo rapporto della Ferrari che forse invece non esisteva, probabilmente, era stato rimandato soltanto  perchè potessero crearsi i presupposti per l’affidamento diretto e abbiamo ritenuto di essere stati in qualche modo presi in giro.

 

LA PERIZIA TECNICA SUGLI IMMOBILI – IL PERITO SI BASA SU INDICI GENERALI, IL BOCCIODROMO COME UN CAPANNONE

Acquisita agli atti la perizia redatta dal consulente tecnico nominato dalla Procura, il quale ebbe l’incarico da parte di Assumma di stimare gli immobili dell’area ex bocciodromo, Tiro a segno nazionale e stabilire la congruità del canone di locazione. La perizia fu redatta il 21 maggio 2014. Dalle domande poste dalla difesa sembra che la perizia sia stata condotta tenendo conto a dei punti generici e statistici prendendo a riferimento in ordine al canone di locazione indagini su Beni immobili similari «Il fabbricato in oggetto è un edificio industriale, capannone similare a quelli della zona industriale. La differenza tecnica è solo la dislocazione degli interni, per la presenza di tribune in cemento armato adibite al progetto originario per le gare sportive da svolgere. Qualsiasi tipo di fabbricato diverso nella destinazione o meno il canone di locazione non può essere inferiore a detta percentuale che prevede che l’investimento debba rendere il minimo indispensabile per giustificare l’investimento effettuato per realizzare l’opera. Nella percentuale indicata generica in sintonia con i prezzi dell’epoca, sono considerate  le spese di manutenzione, le tasse, lo stato di vetustà del fabbricato che man mano che passa il tempo va a decurtarsi e non può essere inferiore altrimenti gli investimenti non sarebbero giustificati

Ho valutato l’opera per un complessivo di 85 mila euro l’anno il minimo di resa che deve offrire un fabbricato per giustificare la resa sul mercato. Ho fatto un discorso generale: ho considerato il fabbricato come un opificio un capannone, per giustificare l’immissione sul mercato. Ho letto le relazioni e nella perizia ho persino elencato le lavorazioni effettuate realmente non le altre.

Secondo il punto di vista di Miranda ha rilevato lavori realmente effettuati per 450 mila euro al netto di Iva con il computo metrico in possesso ha effettuato il raffronto dei lavori effettuati e quelli no. La difesa incalza il perito sul canone di locazione determinato in relazione ai lavori effettuati nell’area che all’epoca dei fatti era un immobile fatiscente, inagibile e la determinazione del canone non sarebbe potuta essere 85 mila euro. Prima di questi investimenti il perito ha valutato un canone di circa 45 mila euro, decurtando la somma del fabbricato di 400 mila euro, solo l’area del bocciodromo. Il perito avrebbe valutato l’area come se parlasse di un capannone industriale. La difesa a questo punto chiede, visto che il bocciodromo ha delle tribune ed è dedicato allo sport, se può essere assimilato ad un palazzetto dello sport. Il perito risponde che potrebbe esserlo in minima parte perchè le tribune sono di ridotte dimensioni e non è un palazzetto dello sport che può accogliere 5 mila persone. La capienza del Bocciodromo sarà di 500 posti al massimo

La Procura interviene sulla ristrutturazione e canone di locazione, quindi il perito spiega che ai lavori pari a 45 mila euro riferiti al bocciodromo dovrebbero essere aggiunti il canone del tiro assegno per un totale di 63,300 mila euro perchè ha un’altra valutazione di 18.300 mila euro

LA PERIZIA DEL GEOMETRA SCORTINITI

Due le criticità sulla perizia del geometra del comune  che il perito avrebbe riscontrato: in riferimento all’indice percentuale troppo basso. La valutazione dell’immobile sulla quale poi applicare la percentuale è stata ricavata da una rendita catastale presunta perchè l’immobile non è mai stato accatastato. Da qui l’ufficio preposto ha dato una valutazione empirica. Per i terreni il perito non ha fatto una valutazione specifica perchè costituiscono la corte dei fabbricati.

 

 

 

 

 

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