REGGIO CALABRIA -Chi è figlio di ’ndranghetisti o chi cresce in ambienti mafiosi è destinato a diventare un uomo delle cosche. Per offrire l’opportunità di una vita migliore e per sottrarre evitare che soggetti a rischio come i minori possano finire inghiottiti dal gorgo della malativa
sarebbe opportuno sottrarli ai genitori affidandoli ai servici sociali in un luogo lontano dalla Calabria
Potrebbe essere questo, se fosse vero quanto Pubblicato dal Corsera, il teorema pseudo-sociologico ad aver spinto il Tribunale dei minori di Reggio Calabria a sperimentare un particolare provvedimento d’ugenza che prevede un affido ai servizi sociali de cosiddetti figli di mafia che «meritano un destino migliore». A darne notizia è il quotidiano di Via Solferino che pubblica un ampio servizio su questa novità giudiziaria che potrebbe arrivare a determinare il destino di un minore e quindi il distacco perentorio dalla famiglia e dalla sua terra non tanto per un’appurata capacità a delinquere ma per la potenzialità che avrebbe a commettere reati crescendo in ambienti malavitosi.
Sarebbe il caso, scrive il giornale di Milano, di un sedicenne arrestato nella Locride mentre si aggirava con fare sospetto assieme ad altri giovani attorno ad un’auto danneggiata. Parte il processo per furto e danneggiamento al termine del quale il giovanotto viene assolto.

