Ancora una volta i periti confermano le dichiarazioni dei colleghi: i medici bruzi non avrebbero colpe nei confronti della piccola Cloe. Perizie su perizie prodotte in quattro anni portano tutte la stessa firma finale di non colpa
Nell’aprile 2017 il Gup Branda dispose l’imputazione coatta per tre medici cosentini Gaetano Pugliese (difeso da avvocato Vincenzo Belvedere) Maria Raffaella Aceti (difesa dall’avvocato Piro) e Roberto De Rose (difeso dall’avvocato Nicola Carratelli). Dispose l’archiviazione invece per i medici Rosanna Camodeca, Luigi Carpino e Sofia Cristiani.
Durante il percorso giudiziario furono disposte molte perizie. Ma sia la perizia ultima, dunque, ma anche le precedenti consulenze dei pubblici ministeri di Napoli, una perizia fatta dal luminare Villani che aveva eseguito l’incidente probatorio già con l’allora Gip Branda, poi la perizia del professore Riccio di Messina: ognuno escluse la responsabilità dei medici; tutti i professionisti coinvolti nella vicenda dei pubblici ministeri, del Gip e poi del Gup hanno escluso la responsabilità. Solo i consulenti di parte ad oggi dichiarano il contrario
I tre periti, sulla perizia affidata proprio dal Gup, oggi hanno ribadito che dal 16 in poi, periodo che riguarda i tre imputati, la bimba essendo già in stato comatoso in ospedale, non aveva alcuna chance per recuperare questo suo stato. Così hanno concluso. Quindi qualunque cosa avessero fatto i tre medici oggi imputati della morte della bimba, certamente non sarebbe stata utile per salvare la vita. Si giunge quindi al momento in cui si giunge alla discussione delle parti, pubblico ministero parti civili e difese.
