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‘Pago’ i voti alle cosche’: arrestato Zambetti, assessore Regione Lombardia

MILANO – L’assessore alla Casa della Regione Lombardia, Domenico Zambetti, e’ stato arrestato dai Carabinieri con l’accusa di aver comprato un pacchetto di preferenze per la sua elezione nelle Regionali 2010 da due esponenti della ‘ndrangheta.

L’esponente del Pdl è accusato di voto di scambio e concorso esterno in associazione mafiosa (dal 2009) per aver comperato 4.000 preferenze, in vista delle elezioni del 2010, pagando 200.000 euro a due esponenti della ‘ndrangheta (50 euro per ogni voto). A suo carico vi sarebbero intercettazioni telefoniche che documentano le fasi del pagamento.

L’arresto è stato chiesto dal pm della Dda Giuseppe D’Amico ed è stato disposto dal gip Alessandro Santangelo. Tra gli arrestati c’è anche Ambrogio Crespi, fratello dell’ex sondaggista Luigi Crespi. Complessivamente nell’ambito dell’inchiesta sono finite in carcere 20 persone.

L’assessore lombardo Domenico Zambetti avrebbe fatto assumere la figlia di Eugenio Costantino, presunto ‘ndranghetista, in cambio dei voti della cosca. E’ quanto hanno spiegato i pm nel corso della conferenza stampa. La figlia del presunto boss sarebbe stata assunta all’Aler e il politico si sarebbe speso anche per favori alla mafia calabrese su alcuni appalti. La ‘ndrangheta avrebbe inquinato anche le elezioni comunali milanesi del 2011. E’ quanto è emerso dalla conferenza stampa in procura,dove si è parlato di Vincenzo Giudice, il padre di Sara Giudice, l’anti-Minetti,che risulta indagato per aver accettato voti per la figlia, promettendo di favorire esponenti del clan su appalti. ”Ho revocato le deleghe all’assessore Zambetti. Ciò di cui si parla è estremamente grave”: lo riferisce, via Twitter il presidente della Lombardia Roberto Formigoni, dopo l’arresto dell’assessore regionale alla Casa. Formigoni non prende in considerazione l’ipotesi di lasciare la presidenza della Lombardia. Alle domande dei cronisti, a margine di un evento a Milano, su sue possibili dimissioni, il governatore ha risposto: “L’accusa è estremamente grave, riguarda l’assessore Zambetti che è già stato sollevato dal suo incarico”.

PISAPIA – ”Dopo quest’ultimo fatto non si può più andare avanti così”: è la risposta del sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, alle domande dei cronisti sull’opportunità che il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, si dimetta dopo l’arresto dell’assessore regionale alla casa, Domenico Zambetti. L’operazione che stamani ha portato in carcere l’assessore regionale lombardo Domenico Zambetti testimonia un “patto criminale tra un rappresentante delle Istituzioni e un gruppo della criminalità organizzata mafiosa”. Lo ha spiegato il procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassini. Il politico, in base a questo passo, ha chiarito il magistrato, è diventato “un patrimonio dell’organizzazione mafiosa che da lui pretendeva favori”. L’operazione che stamani ha portato in carcere l’assessore regionale lombardo Domenico Zambetti testimonia un “patto criminale tra un rappresentante delle Istituzioni e un gruppo della criminalità organizzata mafiosa”. Lo ha spiegato il procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassini. Il politico, in base a questo passo, ha chiarito il magistrato, è diventato “un patrimonio dell’organizzazione mafiosa che da lui pretendeva favori”. Con l’inchiesta è stato dimostrato “per la prima volta” in Lombardia l’esistenza del voto di scambio e soprattutto si è applicato “l’articolo 416 ter del codice penale che punisce chi chiede i voti alle cosche e in cambio paga”. Lo ha chiarito il procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassini.

Militari della Guardia di Finanza stanno eseguendo acquisizioni di atti negli uffici del Consiglio regionale della Lombardia. L’attività sarebbe legata ad accertamenti sulle spese dei gruppi regionali. Secondo quanto ha appreso l’ANSA da fonti qualificate, almeno una decina di militari della Guardia di Finanza si è presentata a metà mattina nella sede del Consiglio regionale lombardo, al Pirellone. E da poco si sarebbero allontanati portando via borsoni e trolley contenenti presumibilmente dei documenti, che sono stati prelevati al nono piano del grattacielo, dove si trova l’ufficio legale del Consiglio.

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