CATANZARO – E’ ormai in atto dal 9 maggio scorso la protesta FIMMG contro lo stallo delle trattative per il rinnovo della convenzione. Gli studi rimangono aperti durante il week-end in vista dello sciopero del prossimo martedì.
“Io non vado col primo che capita. Il mio Medico di Famiglia lo scelgo io” è lo slogan della grande campagna contro “l’abolizione del Medico di famiglia”, che è già partita con le mobilitazioni indette dalla FIMMG ( Federazione Italiana Medici di Medicina Generale)- Sindacato maggiormente rappresentativo dei Medici di Famiglia – per protestare contro lo stallo delle trattative per il rinnovo della Convenzione. Al via il primo mese di “lotta sindacale” che coinvolgerà i Medici di Medicina Generale di tutte le provincie Italiane. Le città di tutta Italia saranno “tappezzate” di maxi manifesti per informare i cittadini sulle ragioni della protesta. Ieri si è entrato nel vivo della manifestazione con “Studi aperti”: sono stati aperti al pubblico alcuni ambulatori nelle varie provincie italiane dove i medici hanno esposto cartelli e distribuito materiale informativo per illustrare ai pazienti quali sono i rischi che sta correndo la medicina generale e il Servizio Sanitario Nazionale. L’iniziativa sarà replicata Sabato 23 maggio.
Nella provincia di Catanzaro i medici di medicina generale accoglieranno i cittadini Sabato 23 Maggio presso UCCP sede Catanzaro Nord – via T. Campanella 126/128 – Catanzaro; La protesta della FIMMG avrà il suo culmine con lo sciopero nazionale della categoria proclamato per il 19 Maggio. Quel giorno gli studi dei medici di famiglia saranno chiusi dalle 8,00 alle 20,00, ma verranno comunque garantite le prestazioni indispensabili: visite domiciliari urgenti, in assistenza programmata a pazienti terminali, prestazioni di assistenza domiciliare integrata (ADI) e le ulteriori prestazioni definite nell’ambito degli Accordi Regionali. Si fermeranno anche i medici di continuità assistenziale (ex guardia medica) dalle 20,00 alle 24,00, garantendo le prestazioni indispensabili. Si protesta contro lo stallo delle trattative per il rinnovo della Convenzione e in particolare contro l’atteggiamento della Conferenza delle Regioni che vuole imporre una subordinazione senza tutele al medico di medicina generale che di fatto svuoterebbe il significato della libera scelta del proprio medico di fiducia da parte del cittadino. La Conferenza delle Regioni impedisce di fatto che sia avviata la riorganizzazione della Medicina Generale e si creino le condizioni organizzative del lavoro indispensabili per migliorare l’assistenza ai pazienti.
