Il 4 marzo del 2013 Roberto Violetta inizia a collaborare e si presenta spontaneamente dai carabinieri e snocciola i nomi delle vittime di usura
COSENZA – Operazione Laqueo, prime battute in aula per il processo con rito ordinario in cui sono imputati Luisiano Castiglia, Giovanni Guarasci, Danilo Magurno, Francesco Magurno, Ariosto Francersco Mantuano, William Sacco, rinviati a giudizio il 10 luglio scorso davanti al presidente Battaglia e al pm della Distrettuale Camillo Falvo. Sempre in quella data furono accolte le richieste per il rito abbreviato per sei imputati, mentre quattro posizioni, Francesco Modesto, Ermanna Costanzo, Domenico Fusinato e Gianfranco Bevilacqua, ancora sono in corso di approfondimenti investigativi. Per gli inquirenti della Distrettuale che portarono a termine il blitz nell’agosto del 2016 si parlava di un’organizzazione criminale responsabile di usura ed estorsione aggravate dalle modalità mafiose e tentato omicidio, in riferimento al caso del fratello di Roberto Violetta Calabrese vittima di un attentato all’interno dell’esercizio commerciale che all’epoca gestiva in via XXIV Maggio, a Cosenza. Il provvedimento scaturì dall’esito delle risultanze investigative incentrate principalmente sulla raccolta e analisi delle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Calabrese, che consentirono di far piena luce sulla presunta ramificata attività di usura posta in essere dagli imputati, a vario titolo, per conto delle cosche federate “Lanzino-Cicero” e “Rango-Zingari” egemoni sulla città di Cosenza, utilizzando il denaro contante proveniente dalla c.d. “cassa comune” della ‘ndrangheta cosentina. Sempre secondo le indagini portate a termine dagli inquirenti della Distrettuale, puntuali riscontri effettuati Dalle dichiarazioni del collaboratore, avrebbero documentato l’esistenza di un collaudato sistema usurario posto in essere da alcuni affiliati alle citate consorterie che, in totale accordo, utilizzando denaro della “bacinella” della ‘ndrangheta cosentina, avrebbero elargito rilevanti prestiti ad imprenditori in difficoltà economiche, prevalentemente del settore edile, con l’imposizione di tassi d’interesse sino al 30% mensile.
In breve le dichiarazioni del Calabretta sono state utilizzate dagli investigatori per indicare le persone offese; quest’ultime hanno indicato invece una serie di nominativi oggi imputati “Gianfranco Bevilacqua, Massimo Brunetti, Luisiano Castiglia, Ermanna Costanzo, Giuseppe De Cicco, Domenico Fusinato, Giovanni Guarascio, Giuseppe Garofalo, Francesco Magurno, Danilo Magurno, Mario Mandoliti. In particolare l’operatore di polizia giudiziaria ha fornito particolari su Luisiano Castiglia viene identificato tramite le dichiarazioni del pentito. Fa riferimento alla lavanderia intestata alla moglie, in una zona rom di Cosenza, alla zona in cui abita, al genero calciatore sposato con la figlia, all’attività che prima era ubicata. E’ un soggetto noto perché emerse nell’attività investigativa del processo Garden”. Francesco Antonio Modesto, “calciatore, sposato con la figlia del Castiglia”; Massimo Brunetti “è stato individuato come un operaiO della cooperativa sociale di Cosenza”. Il collegio difensivo, tra gli altri, è composto dagli avvocati Antonio Quintieri, Matteo Cristiano, Rossana Cribari, Pasquale Marzocchi, Amabile Cuscino e Renato Tocci.
