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Artisti e musicisti del Rendano non pagati, il dirigente assicura: “a febbraio… una parte”

Musicisti e professionisti attendono da mesi e mesi il pagamento da parte del Comune di Cosenza per il lavoro prestato. Decine le persone che ancora non hanno ricevuto un euro

 

COSENZA – L’ultima ‘assicurazione‘ sui compensi dovuti da tempo e che riguardano decine e decine di persone, è arrivata solo due giorni fa: il dirigente e la vice dell’ufficio ragioneria del Comune di Cosenza avrebbero comunicato che una parte dei compensi  “a febbraio sarà pagata”. Orchestrali, artisti e maestranze attendono da mesi ma il Comune non sarebbe riuscito ad ottemperare alla mole di contratti e perciò deve ora rifare tutti i mandati. Per ogni lavoratore, artista, musicista, scenografo, di ogni spettacolo e/o opera è stato infatti redatto un ‘singolo’ contratto e solo ora il Comune ha scoperto che sono tanti, troppi, ingestibili. E all’ennesima richiesta di spiegazioni, dal Comune hanno risposto che a febbraio (forse) si pagherà, anche se solo una parte. Almeno questo è quanto hanno dovuto “intuire” coloro i quali aspettano i loro compensi perché i mandati, sono tutti grosso modo di 300 euro l’uno, per ogni singola produzione, e quasi certamente non sarà erogato l’intero dovuto per ognuno. Il dirigente dell’ufficio ragioneria avrebbe spiegato che i pagamenti erano programmati per fine dicembre ma che i soldi “non sono arrivati”. E da pagare ci sono compensi per spettacoli e opere al teatro Rendano dal 2016 ad oggi.

Contratti con pagamento a 60 giorni, ma sono passati mesi

Fino a qualche giorno fa dunque, i numerosi musicisti, professionisti, artisti che si sono recati al Comune a chiedere il conto del loro lavoro al teatro di ‘tradizione’, avevano ricevuto la stessa risposta dall’ufficio economato e ragioneria di palazzo dei bruzi: i soldi non ci sono. Ma se c’è chi aspetta di ricevere parte delle spettanze del 2016, figuriamoci quando arriveranno gli emolumenti relativi al 2017. Eppure il Teatro Rendano i musicisti li utilizza per le sue ‘grandi opere’, promette loro (tramite legale contratto) il pagamento entro 60 giorni e poi fa passare mesi e mesi. Almeno il 90% dei componenti dell’orchestra del Rendano, nonostante le prestazioni erogate, non ha ricevuto un centesimo mentre il Comune e la direzione artistica del teatro fanno ‘bella figura’ davanti agli spettatori. Il Comune di Cosenza non sarebbe nuovo a ‘dimenticanze’ di questo tipo; tant’è che sono numerosi anche i gruppi e le band musicali che ancora attendono i compensi per essersi esibiti nella zona del lungofiume durante l’estate.

L’elisir di maggio e il dirigente che si fa negare al telefono

Tra i tanti casi di artisti, professionisti che hanno realizzato spettacoli per conto del Comune di Cosenza al teatro Rendano, ci sono anche quelli dell’Elisir d’amore di Gaetano Donizetti, in scena il 19 ed il 21 maggio scorsi. Anche in questo caso, il pagamento sui contratti era indicato a 60 giorni ma nessuno, dal regista ai tecnici fino all’orchestra, è stato pagato. A segnalarci questa situazione uno dei professionisti che ha lavorato per l’opera che racconta di aver contattato più volte il teatro, che ha impiegato quattro mesi solo per effettuare i conteggi. Le pratiche da fine maggio, solo ad inizio ottobre sarebbero state trasmesse dal teatro al Comune.
“Il dirigente  – racconta uno degli artisti che ha contattato la nostra redazione – contattato più volte, e che avrebbe dovuto firmare i mandati di pagamento, da qualche tempo, si nega al telefono e non risponde più alle tante sollecitazioni di chi non è stato mai retribuito per uno spettacolo più che archiviato”. E nonostante l’invio di due diffide trasmesse a mezzo pec con intimazione di pagamento a 10 giorni e l’altra con richiesta di risarcimento danni per inadempienza contrattuale, non è arrivata alcuna risposta. Senza contare che non sono stati pagati neanche i contributi all’Inps, da versare entro il mese successivo. Ed ora in tanti confidano nel mese di febbraio… sperando che questa ‘parte’ di pagamenti non venga effettuata il “29”.

 

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