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Oliverio istituì l’Enoteca Regionale a Cosenza abbandonando la Casa dei Vini di Cirò esclusa dal Vinitaly

CIRO’ (CS) – A parlare della vicenda sono i consiglieri dimissionari dell’ente Casa dei Vini di Calabria, Gregorio Mungari Cotruzzolà e Salvatore De Biase.

“Pare che il presidente Oliverio, – scrivono in una nota – a seguito di un sopralluogo presso la sede dell’Enoteca Regionale, in fase di allestimento nel centro storico di Cirò, sia stato assalito da sentimenti di amarezza e delusione. Al riguardo esprimiamo piena solidarietà umana, evidenziando che tali sentimenti ci accomunano nel profondo dei nostri animi e sono alla base della decisione di rimettere l’incarico di membri del consiglio di amministrazione della Casa dei Vini di Calabria. Il paradosso è che le situazioni che hanno suscitato queste sgradevoli percezioni sono da imputare, in primis, allo stesso Presidente della Regione. Già nell’autunno del 2012 mentre nasceva l’Enoteca Regionale, anziché rispondere ad una formale richiesta di incontro indirizzatagli nella sua veste di Presidente della Provincia di Cosenza, con lo scopo di proporgli l’adesione alla base associativa, preferiva creare una sua associazione denominandola “Enoteca Regionale della Provincia di Cosenza”, rifiutando qualsiasi forma di dialogo.

 

I risultati dell’azione promozionale messa in campo con tale iniziativa sono d’altronde evidenti. Tra questi il contributo alla frammentazione dell’immagine della viticoltura calabrese. Amarezza e delusione sono ricollegate all’assenza di risposte ad una dettagliata relazione inviata alla presidenza non appena insediata: anche in tale occasione il presidente Oliverio, diremmo in piena coerenza, non ha avvertito la necessità di rispondere (neppure per umana sensibilità) alla richiesta di un incontro per illustrare l’attività svolta e condividere il programma di inaugurazione delle sedi, che sicuramente, per come programmato, sarebbero state ulteriormente arricchite di ogni quanto necessario. Ulteriore amarezza e delusione ci hanno pervaso quando abbiamo ricevuto la comunicazione del Dipartimento Agricoltura, con cui ci è stato imposto in febbraio lo stop all’allestimento delle sedi, con il chiaro intento di sterilizzare l’attività (basta chiedere ai fornitori ed ai professionisti coinvolti che hanno dovuto bloccare la finalizzazione dei loro lavori).

 

Ed infine, profonda amarezza e delusione ci hanno accompagnati quando abbiamo appreso che la partecipazione dell’Enoteca Regionale al Vinitaly 2015 non era prevista, nonostante i buoni risultati dello scorso anno e dando ancora una volta prova della incoerenza nelle strategie di sviluppo della nostra regione, che vede dunque nella Casa dei Vini di Calabria un mero strumento asservito a qualcuno o a qualcosa, piuttosto che strumento tecnico che vada al di là degli schieramenti partitocratici e vocato alle esigenze delle imprese. Nonostante la legge istitutiva del 2011, la denominazione “Enoteca della Calabria” era stata legalmente registrata da un privato nel 2007. E dunque solo la perseveranza del C.d.A. ha fatto sì che né costi né contenziosi potessero sorgere, e da qui l’adozione del nome “Casa dei Vini di Calabria”. Signor Presidente, per coerenza e per un’insopprimibile esigenza di rispetto della verità dei fatti, non possiamo accettare il giudizio da lei espresso nel corso di una passeggiata a Cirò, senza alcun confronto, senza alcuna possibilità di replica. Senza sapere che l’operatività del C.d.A. non è stata mai bloccata, neppure dai lunghi periodi di chemioterapia di uno dei componenti. In compenso la burocrazia regionale ha determinato non pochi rallentamenti.

 

La nostra esperienza amministrativa è terminata, ma come calabresi ci sentiamo di pretendere che chi in questo momento ha la responsabilità di guidare la regione operi con lealtà, equilibrio ed una saggia dose di imparzialità, piuttosto che sacrificare il rispetto degli altri alle esigenze di affermazione di verità più comode. Siamo certi che l’amarezza e la delusione col tempo svaniscano, e siamo altrettanto convinti che non saranno d’ostacolo per l’azione di rilancio che la giunta regionale ha avviato con veemenza e tempestività. L’augurio è che già tra meno di un mese, in occasione dell’Expo di Milano potremo dirci orgogliosi della presenza della Calabria in una vetrina di importanza universale. Le notizie che filtrano non sono al momento confortanti, ed in effetti un consiglio sereno ed obiettivo ci sentiamo in dovere di lasciarglielo: la promozione e la valorizzazione della nostre produzioni non vengano lasciate in mano “ai soliti noti” che di volta in volta, seppur la politica cambia, loro sono stabilmente lì. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti”. 

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