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Sentenza ribaltata per la ‘lupara bianca’ di Cerminara, chiesto l’ergastolo per Cicero e Candreva

CATANZARO – Il collaboratore di giustizia Francesco Galdi spiegò che il delitto servì a segnare una sorta di tregua tra il gruppo di Bella Bella e il clan di San Vito.

Cerminara, temendo per la propria vita, pare volesse infatti abbandonare le fila della consorteria Bruni per aggregarsi al sodalizio di Cicero. Secondo le dichiarazioni di Vincenzo Dedato, il movente ufficiale dell’eccidio di Cerminara è da ricondurre alla sparizione del denaro frutto di una truffa del quale si sarebbe impossessato senza alcuna autorizzazione. Per la sua scomparsa ieri sono state chieste tre condanne all’ergastolo nel processo d’appello a carico di Domenico Cicero, Liberato Candreva e Riccardo Greco, imputati per l’omicidio di Angelo Cerminara sparito per lupara bianca il 4 ottobre del 2006, e contestato nell’ambito dell’operazione denominata “Anaconda”, diretta nel giugno del 2008 contro la ‘ndrangheta del cosentino. Il sostituto procuratore generale, Eugenio Facciolla, ha concluso la propria requisitoria chiedendo ai giudici della Corte d’assise d’appello di Catanzaro di giudicare colpevoli e condannare alla reclusione a vita Domenico Cicero, presunto boss dell’omonima cosca, Liberato Candreva e Riccardo Greco, quest’ultimo suicidatosi nel carcere di Rebibbia nel 2009, ribaltando la sentenza con cui i tre sono stati completamente assolti dalla Corte d’assise di Cosenza, il 7 maggio del 2011. Anche all’epoca del primo processo la pubblica accusa aveva chiesto tre ergastoli, ma i giudici avevano assolto gli imputati “per non aver commesso il fatto”. Secondo l’accusa Angelo Cerminara sarebbe stato ucciso, su ordine di Domenico Cicero, per non aver spartito con la cosca i proventi della truffa e per il timore di un suo possibile pentimento. Il processo d’appello riprenderà il 28 maggio, quando termineranno le arringhe difensive e dovrebbe giungere la sentenza. Edyta Kopaczynska, moglie di Michele Bruni pare abbia confermato le versioni dei fatti fornite da Galdi e Dedato, mentre il pg Facciolla pare abbia già chiesto di acquisire i verbali delle deposizioni del ‘neopentito’ Adolfo Foggetti.

 

 

 

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