Siamo Uomini o Caporali?… è la geniale “visione” di un Attore… di un Comico… un Principe, ma soprattutto di Uomo, nell’essenza e nella presenza della parola stessa.
La “Mente” Totò ed il “Braccio” Camillo Mastrocinque nel 1955 sembrano lanciare quasi un anatema pregno di lucidità e lungimiranza, buttando il proprio sguardo nel loro presente sociale senza rendersi conto di essere già nel futuro dell’Italia. Il Principe De Curtis con fare sommesso, estremamente realistico, coerente e nello stesso tempo folle, sintetizza nel proprio concetto di “suddivisione sociale” una scala già presente ai tempi del Feudalesimo, accorciando la “forbice” tra il “Governante” nobile di alto rango e grado e i servi della gleba al di sotto dei contadini liberi, abbattendo in un sol colpo vassalli, valvassori e valvassini.
Sentire o leggere quanto sopra presentato susciterà l’emozione di “ritrovarsi” e “rivedersi” nella lucida descrizione di “Siamo Uomini o Caporali?”… La “Finestra” aperta da Quicosenza.it in collaborazione con i colleghi Simona Gambaro ed Edoardo Maruca non sarà altro che una presa di coscienza del nostro quotidiano associato a semplici parole… supportate da un video musicale collegato al nostro articolo a supporto… magari ironicamente di quanto scritto… una sorta di “disco popopoooooò” laddove popopoooooò, tipica esclamazione della tradizione cosentina che esprime “clamore” e “sgomento” dove una maggiore presenza delle “O” sta proporzionatamente a più sgomento e clamore.
Navigo nelle vostre menti… alzino le mani gli “Uomini”… i “Caporali” possono pure evitare… siete ampiamente noti alla Comunità… e non è una buona “notorietà”!!!…