SOVERIA MANNELLI (CZ) – Gli agricoltori sono preoccupati, gli ambientalisti in protesta e gli imprenditori terrorizzati dalle nuove autorizzazioni rilasciate dalla Regione. Autorizzazioni per la costruzione di parchi eolici.
Come quella della triste vicenda di Isola Capo Rizzuto che portò sul banco degli imputati l’ex vicepresidente della Giunta Regionale di centrosinistra Nicola Adamo e una mazzetta da ottocentomila euro. La Coldiretti è già sul piede di guerra. “I cittadini – affermano in una nota – hanno il sacrosanto diritto ad essere informati. Cosa c’è dietro le s.rl. del vento? Ogni giorno è un proliferare di autorizzazioni per nuovi parchi eolici in Calabria, i palazzinari dell’energia del vento senza nome e senza volto hanno messo la Calabria sotto scacco ritenendola terra di facile conquista. E’ davvero inaccettabile assistere ad un fenomeno che ha già sconvolto sia economicamente che paesaggisticamente il territorio calabrese. Occorre bloccare tutte le autorizzazioni i cittadini non possono trovarsi dalla sera alla mattina le mastodontiche e minacciose pale che sovrastano abitazioni, sottraggono terreno agricolo, distruggono il paesaggio, una agricoltura di qualità e la qualità stessa della vita rubando il futuro ad intere generazioni.
Queste fantomatiche S.r.l. del vento da dove vengono? Chi vi è dietro? Diverse indagini della magistratura hanno dimostrato che spesso nascondono malaffare e speculazione. Questi facili incantatori, che tra l’altro non pagano nemmeno le tasse in Calabria, con la promessa dello sviluppo ci stanno togliendo quello che abbiamo. Ma di quale sviluppo parliamo poi se tutta la logistica, il materiale di costruzione viene da fuori? E la promessa di nuova occupazione proprio non la vediamo. Agricoltura e turismo possono creare vera occupazione. Occorre bloccare tutto, rivedere le normative autorizzatorie che sono quantomeno datate e non tengono conto dell’intasamento esistente e delle nuove sensibilità della popolazione. Occorre che preventivamente tutto venga messo in trasparenza sui siti, discusso in pubbliche assemblee, affinchè non si ceda a facili ricatti e i cittadini possano avere piena cognizione di ciò che accade. I Dipartimenti Regionali interessati e i comuni non possono continuare a svendere la Calabria hanno l’obbligo di fermare lo scempio. Auspichiamo che la magistratura continui ad indagare”.
Contro il nuovo parco eolico ideato dalla Regione insieme agli imprenditori del vento si sono schierati anche gli imprenditori del Reventino. Si tratta delle realtà economiche più importanti del comprensorio: Liquorificio Gentile, Acqua Sorbello, Camillo Sirianni, Rubbettino, Lanificio Leo, Artigianafunghi, Palahotel Vallenoce, Cantina Le Moire, Allasia Plant, Profiltek, Idea Vetro, Luna Funghi, Hotel Caligiuri, La rosa nel bicchiere, FerroMG, Tecnicalluminio. “Siamo molto preoccupati – scrive l’Associazione Imprenditori del Reventino – rispetto alla possibilità che si dia vita progetto del Parco Eolico Trifoglio. E’ un’operazione che oltre a creare seri danni all’ambiente, alla flora e alla fauna del nostro territorio, rappresenterebbe una svendita di un territorio dalle enormi possibilità e potenzialità economiche. Siamo in uno spazio geografico depositario di secoli di rapporto fecondo tra paesaggio, cultura e lavoro. Non possiamo consentire che questo equilibrio venga rotto e soprattutto che si crei un danno allo sviluppo futuro di quest’area. Un territorio che verrebbe a perdere totalmente le sue originarie caratteristiche paesaggistiche, con un danno irrecuperabile annullando le produzioni manifatture identitarie, l’agricoltura e il turistismo”. Timori fondati. A cui la nuova Giunta dovrà rispondere guardando alle vergogne del passato.
