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Filippelli: «Gangemi faccia il dg, non il politico»

COSENZA – Un’uscita poco felice. Michele Filippelli, presidente nazionale di Difendiamo la Libertà, all’indomani del pirotecnico botta e risposta tra il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, Gangemi e il presidente della Provincia di Cosenza Oliverio, interviene sulla sanità cosentina:

«Il dg dell’Annunziata – scrive Filippelli – non faccia politica attaccando Oliverio, ma diriga l’Azienda Ospedaliera con buoni risultati per far cessare il divieto delle assunzioni altrimenti se ne vada via. Quello che devono sapere i cittadini  cosentini è che l’ospedale Annunziata è ridotto senza medici e nell’impossibilità di assumere personale precario per l’esclusiva responsabilità del direttore generale Gangemi il quale, anziché lavorare in silenzio, tagliare le spese inutili e i rami secchi in modo da ridurre il deficit dell’Azienda ospedaliera che dirige, e cosi avere l’autorizzazione alla spesa per  assumere il personale che occorre, attacca l’eletto del popolo su temi squisitamente politici che non attengono a lui. Sol per questo – rimarca Michele Filippelli – Scopelliti lo dovrebbe mandare a casa, perché contrario ai principi di correttezza e indipendenza cui si deve attenere. Siamo al paradosso. Un direttore generale  pagato con i soldi dei contribuenti che non raggiunge gli obiettivi e resta al suo posto, ancora non si fa approvare l’atto aziendale con grave danno per i cittadini, ma addirittura attua comportamenti che ai più appaiono come una tentativo maldestro di condizionare la piazza con i poveri precari da lui stesso danneggiati, rispetto alle rigorose e serie indicazioni programmatiche del tavolo Massicci. L’atteggiamento del dg Gangemi è quello di chi pensa che impunemente possa far quello che vuole, non dovendo dar conto a nessuno, neanche alla magistratura, ma lo dico prima di tutto ai calabresi. In questo clima di antipolitica, Gangemi – conclude il presidente nazionale di Difendiamo la Libertà – che si vanta di aver fatto investimenti (a proposito farebbe bene a comunicare quali reparti riguardano, forse darebbe delle risposte ad alcuni perché), pensi ad operare un rigoroso controllo della spesa rientrando nei costi con la regola del buon padre di famiglia. Pantalone non paga più e il danno erariale è dietro l’angolo».

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