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Meningite, morto mediatore culturale del centro d’accoglienza di Isola Capo Rizzuto. Il Coisp chiede controlli, l’Asp rassicura

CROTONE – E’ deceduto nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Crotone, dove era ricoverato da alcuni giorni, Mohamed Ebno Errida, di 37 anni, il mediatore culturale del Centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto che era stato colpito da meningite.

Mohamed, di nazionalità marocchina, viveva a Lamezia Terme con la moglie ed i due figli e la forma di meningite che lo aveva colpito, di tipo batterico, era apparsa subito particolarmente grave. Lavorava nel Centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto per un’agenzia privata che opera per conto del Ministero dell’Interno. In merito alla sua morte è intervenuto il Coisp Calabria, il sindacato indipendente di Polizia e il segretario Giuseppe Brugnano ha chiesto “un’ispezione medica per capire realmente per quale cause è deceduto il mediatore culturale e se c’è il pericolo di contagio”. Inoltre è stato anche chiesto uno screening dei migranti all’interno del centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto”. “Siamo veramente all’assurdo: gli operatori di polizia – aggiunge  Brugnano – non possono lavorare in queste condizioni di pericolo assoluto per loro e per le loro famiglie”.

 

Secondo l’Azienda sanitaria provinciale di Crotone, si tratterebbe invece di “un caso ‘sporadico‘ che rientra nella normale casistica dei ricoveri e nessuna correlazione può essere fondatamente posta con il suo lavoro nel campo profughi Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto”. L’azienda, nella nota, mette in evidenza la “necessità di fornire corrette informazioni a fronte di allarmismi ingiustificati” e sottolinea che il paziente presenta “positività ad un germe specifico con grave sintomatologia. L’azienda sanitaria ha subito gestito il caso con tutte le procedure cliniche ed assistenziali previste. Nel contempo sono state attuate tutte le misure di prevenzione atte a sanificare gli ambienti di contatto”. Nella nota si precisa che “il germe non sopravvive all’ambiente esterno e quindi all’aria e che la profilassi antibiotica va effettuata solo nei confronti di quei soggetti che hanno avuto contatti diretti e prolungati con il malato. Si sottolinea che la profilassi non va effettuata nei soggetti che non hanno avuto contatti con il malato. Ad ogni modo nell’Azienda sanitaria di Crotone è attiva una ‘Task force’ che costantemente monitorizza il caso e il territorio”. 

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