Da un’indagine dall’Osservatorio ‘Anziani e qualità della vita’ di Progetto Famiglia Network, si evince che in Italia sono circa 2 milioni gli anziani ad aver bisogno di una badante.
ROMA – Sono in crescita le domande di assistenza domiciliare per gli anziani al sud d’Italia ma otto su dieci, non accettano la badante e fanno di tutto per mandarla via. Sfatando una tradizione che vorrebbe la cura dei ‘nonni’ sempre carico delle famiglie numerose, da un’indagine dell’Osservatorio ‘Anziani e qualità della vita’ di Progetto Famiglia Network, rete che conta 35 centri di assistenza in tutta Italia dedicati alla cura degli anziani, dei malati e dei disabili, si evince che in Italia sono circa 2 milioni gli anziani ad aver bisogno di una badante, per una spesa media annua di 14mila euro in Lombardia, fino ai circa 9.000 del Piemonte. Ma la situazione non rispecchia un quadro uniforme e i servizi richiesti, così come l’atteggiamento degli anziani rispetto agli stessi, varia dal nord al sud della penisola.
Secondo l’analisi dell’Osservatorio, al nord la domanda in merito ai servizi dedicati agli anziani è più frammentata: il 65% riguarda l’assistenza domiciliare a ore, il 30% quella di una badante fissa, mentre solo un 5% è rivolto a servizi sanitari specifici (servizi infermieristici e fisioterapici, veglie notturne e ai pasti). Molto diverso è anche l’atteggiamento degli ‘assistiti’ rispetto al care giver: il 40% degli anziani che vivono al nord accoglie favorevolmente l’aiuto, un 29% non l’accetta, e, almeno in fase iniziale, si oppone all’ingresso dell’estraneo in casa, fa i dispetti ecc., mentre un altro 31% resta indifferente. Nell’80% dei casi l’assistenza è richiesta per anziani di oltre 80 anni (e fino ai 100), per un restante 20% parte già per persone attorno ai 70 anni, sia uomini che donne. Scendendo verso il centro della Penisola, il 70% di coloro che richiedono servizi necessitano di assistenza domiciliare a ore, il 28% la badante fissa, un restante 2% di servizi sanitari specifici.
