COSENZA – Pasquale Francavilla nel corso dell’interrogatorio ha chiarito la propria posizione
Il trentanovenne, arrestato insieme a Marco Perna, figlio del boss ergastolano Franco Perna, con Ernesto Mele e Luca Pellicori (sorpreso con 450 grammi di cocaina in casa), che si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, ha deciso di rendere nota la sua versione dei fatti. Nessuna estorsione. Solo un debito barattato con un’autovettura. E’ così che si è difeso Francavilla raccontando di un vecchio debito con il titolare dell’autolavaggio vittima, a partire dall’inizio dell’estate, di violenti atti intimidatori ricostruiti dall’attivtà investigativa degli inquirenti.
L’Audi A8 sequestrata, nei giorni scorsi a seguito dell’arresto dei quattro presunti estorsori, sarebbe stata ceduta a Francavilla per saldare un debito contratto alla fine degli anni Novanta. Allora il titolare dell’autolavaggio, nonchè proprietario dell’ex pista di kart di Montalto Uffugo, fu coinvolto in un giro di clonazione di targhe che portarono alla confisca di 133 autovetture, tra cui anche quella di Pasquale Francavilla vendutagli proprio dallo stesso imprenditore. Dal ’97 ad oggi pare che l’uomo non avesse provveduto a ripagare il debito nonostante l’esito positivo della vertenza giudiziaria. L’accordo tra i due si sarebbe quindi risolto con la cessione dell’Audi, cui valore è stato quantificato in 25mila euro. L’arrestato, si è quindi dichiarato estraneo ai fatti intimidatori e nei prossimi giorni verrà presentata istanza al Tribunale della Libertà per la revoca degli arresti domiciliari.
