COSENZA – Ad appoggiare gli studenti anche i sindacati che hanno proclamato, per l’occasione, lo stato di agitazione.
Un’iniziativa indetta unitariamente da CISL scuola, UIL scuola, FLC-CGIL. Una determinazione forte, eccezionale, per denunciare una situazione fortemente lesiva dei diritti dei lavoratori. Si è trattato di una decisione necessaria, per quanto eclatante. Come Organizzazioni Sindacali abbiamo presentato un voluminoso dossier nel mese di maggio al Ministero, contenente numerose e circostanziate segnalazioni , che ha determinato l’ispezione collegiale effettuata al “Fermi” nei primi giorni di settembre e di cui aspettiamo l’esito.
Proclamando lo stato di agitazione siamo, come sempre, a fianco di tutti quei lavoratori e lavoratrici, docenti ed ata, che in questi anni non hanno subito passivamente la negazione di diritti fondamentali. Lavoratori che ci hanno comunicato negli anni il loro disagio e le loro preoccupazioni, a volte in assemblea, più spesso nascostamente per timore. Non sono mai stati lasciati soli, abbiamo difeso e tutelato, e continueremo a farlo, dignità e diritti dei lavoratori, che non sono merce né oggetto dell’arbitrio e dell’arroganza dirigenziali. Lo stato di agitazione del personale della scuola andrà avanti fino alla risoluzione delle problematiche di seguito esposte.
Lamentiamo al “Fermi”:
– Le reiterate minacce di provvedimenti sanzionatori da parte del dirigente scolastico nei confronti dei lavoratori della scuola;
– Che ad oggi non si è provveduto allo spegnimento del sistema di videosorveglianza operante nella scuola durante le ore scolastiche come richiesto dalla RSU della scuola;
– Gli inopportuni provvedimenti disciplinari emessi dal dirigente scolastico, senza alcuna normativa di supporto nei confronti di docenti che si sono dichiarati indisponibili ad accettare l’incarico di coordinatore di classe;
– Che più volte il dirigente scolastico ha disatteso i contenuti contrattuali sospendendo di fatto i diritti dei lavoratori ad accedere ai permessi ed operando un’interpretazione erronea e lesiva dei diritti riguardo alle normative in materia di espletamento di visite specialistiche ed accertamenti sanitari;
– Che il Consiglio di Istituto ha fatto registrare nell’anno scolastico 2013/14 le dimissioni del suo Presidente, di 4 studenti e di 6 docenti;
– Che nel corso degli anni si è più volte verificata l’ingerenza forzata del dirigente scolastico sulla attività didattica dei docenti;
– Che il dirigente scolastico più volte ha richiesto contribuzioni economiche alle famiglie degli studenti con grave detrimento dell’immagine della scuola; – Che il dirigente scolastico ad inizio dell’anno scolastico in corso non ha distribuito in modo omogeneo le ore di insegnamento per alcune classi di concorso, attribuendo più o meno ore delle 18 previste da contratto non avendone necessità in quanto i docenti erano in numero congruo da permettere un quadro orario equilibrato senza dover riconoscere ore eccedenti, configurando così di fatto un aggravio per le casse dello Stato;
– Che la D.S. nel corso dell’attuale anno scolastico ha d’imperio e senza alcun criterio oggettivo deregolamentato la continuità didattica dei docenti stravolgendo di fatto il percorso didattico già maturato dagli alunni e dai docenti nelle varie classi e, in special modo, per quanto riguarda le classi terminali.

