Enrico Morcavallo: “Come può il sindaco privare 26 famiglie di tale diritto? Inoltre si prevede anche lo sgombero degli abitanti di Via Reggio Calabria, non è giusto”.
COSENZA – È in fase di pubblicazione la graduatoria definitiva per la concessione di un contributo economico a sostegno dei nuclei familiari in condizioni di emergenza abitativa, a darne notizia è l’assessore alla riqualificazione urbana ed emergenza casa Francesco Caruso che ha affermato: “Mi ritengo soddisfatto”. “Ma c’è ben poco – afferma Enrico Morcavallo, capogruppo Grande Cosenza – da sentirsi soddisfatti, infatti la nuova graduatoria, approvata dalla giunta di Occhiuto, estromette ben 26 famiglie che fino ad oggi beneficiavano del contributo comunale; dopo l’approvazione della nuova graduatoria questi 26 nuclei familiari non avranno più il contributo economico, poiché non si troveranno più nella posizione utile per poter usufruire di tale beneficio. Grazie al sindaco Occhiuto, da oggi, queste famiglie, che certamente non versano in condizioni economiche tali da consentire l’esborso dei costi di gestione di una casa, si troveranno a dover affrontare una nuova e nefasta situazione di emergenza.
Questa approvazione della giunta risulta contraddittoria, in quanto le finalità del piano emergenza sono, appunto, quelle di dare una casa o un aiuto economico per vivere dignitosamente a tutte le famiglie bisognose, non quello di togliere la possibilità di avere una casa. Il comune di Cosenza deve aiutare ed assistere i cittadini, risolvendo le problematiche che attanagliano i cosentini! Sospendere il contributo economico per l’emergenza abitativa a discapito di 26 famiglie vuol dire negare loro la possibilità di vivere dignitosamente sotto un tetto. Il diritto di abitare è sancito anche dalla Costituzione! Questo sottolinea il valore elevato di tale diritto sociale, che è proprio il diritto socialmente inviolabile di abitare e di vivere una condizione di vita dignitosa. Non poter vivere sotto un tetto dignitosamente crea, inoltre, diseguaglianza e discriminazioni sociali.
Anche l’Articolo 25 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo riconosce il diritto ad un tenore di vita adeguato e, quindi, il diritto ad una abitazione; come può il sindaco privare 26 famiglie di un tale diritto? Possibile che a Cosenza non si riescano a trovare i soldi per sostenere famiglie bisognose, mentre per creare opere faraoniche, che a nulla servono ai cosentini, si trovino i fondi? Avere una casa è un diritto di cui tutti dovrebbero godere! Ma non succede solo questo a Cosenza, infatti si prevede anche lo sgombero degli abitanti di Via Reggio Calabria perché, proprio lì, verrà costruito il ponte di Calatrava. In Via Reggio Calabria c’è il campo in cui risiedono, da oltre 30 anni, i rom che sono cittadini di Cosenza a tutti gli effetti e non è giusto allontanarli dalle loro abitazioni! Se non ci sono case e contribuiti economici disponibili da dare a chi già è in lista d’attesa da anni, come si può pensare anche di sgombrare il campo rom e far rimanere senza casa anche altri cittadini? Anziché pensare a lustri, lustrini e inutili opere faraoniche pensiamo al bene di Cosenza e dei suoi cittadini!”
