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Tragedia a Montalto, Petrasso avrebbe sofferto di stati d’ansia ma gli era stata restituita l’arma

Aldilà delle questioni sentimentali, e di quelle legate a presunti tradimenti o a chat e messaggi che avrebbero spaccato la coppia, si sta cercando ora di capire in quali condizioni psicologiche versasse Gianni Petrasso.

 

MONTALTO UFFUGO (CS) – Avrebbe sofferto di depressione e stati d’ansia, Giovanni Petrasso ed era stato anche in congedo per questo motivo. Un male che non era sparito e che forse, lo ha portato al culmine della tensione mercoledì mattina, quando ha impugnato la pistola d’ordinanza e ha sparato contro la madre dei suoi figli. Ed ora si vuole fare chiarezza, seppure inutilmente rispetto alla tragica vicenda, su questo aspetto. Petrasso, assistente capo della polizia penitenziaria, in servizio al carcere Cosmai di Cosenza, due giorni fa ha ucciso la moglie, Maria Grazia Grosso, casalinga di 48 anni, e poi ha rivolto l’arma contro se stesso.

I due corpi sono stati sottoposti all’autopsia da parte del dott. Berardo Cavalcanti ma le indagini vanno avanti, per accertare eventuali responsabilità rispetto alla patologia dell’uomo che lo aveva portato a prendersi un periodo di congedo, e alle circostanze relative all’idoneità per la restituzione dell’arma, la pistola ‘Beretta’ calibro 9×21. Petrasso infatti, dopo pochi giorni sarebbe dovuto tornare in servizio nel carcere di Cosenza e quello che gli inquirenti vogliono accertare e se gli stati d’ansia di cui soffriva possano aver influito nel compimento dell’insano gesto.

Per ora resta la disperazione di una figlia, Alessia, che ha solo 18 anni e che sta sostenendo gli esami di maturità. La giovane era in casa al momento della tragedia. Lei avrebbe visto sua madre in una pozza di sangue e sentito l’ultimo sparo, quello con il quale suo padre, si è tolto la vita. In pochi minuti ha perso i suoi genitori. Una comunità intera, quella di Santa Rita a Montalto, è stretta nel silenzio e in un dolore insormontabile. E sono centinaia i messaggi di cordoglio, strazianti, sul profilo Facebook di Maria Grazia Russo.

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