La proposta degli utenti: “E’ stato certamente Stefano Rodotà il più grande intellettuale cosentino della nostra epoca. Perchè non dedicargli il nuovo ponte?!”
COSENZA – E’ una proposta molto interessante: intitolare a Stefano Rodotà, politico e giurista calabrese scomparso ieri, all’età di 84 anni; il nuovo ponte in costruzione a Cosenza di Calatrava. Ci siamo fatti promotori della richiesta, nella speranza che venga presa in considerazione dall’Amministrazione comunale. Omaggiare un personaggio storico e di grande rilevanza nella nostra Regione, dedicando a lui un’opera di tale portata, sarebbe infatti un gesto di vasto riconoscimento, nei confronti di un uomo che ha contribuito a creare la storia politica del nostro Paese. Una proposta arrivata in redazione immediatamente dopo la scomparsa del grande giurista.
E così qualche giorno dopo è intervenuto ai microfoni di Rlb Radioattiva proprio l’utente che per primo ha lanciato questa campagna.
Alfredo Ledonne ha raccontato di essersi personalmente recato a Montecitorio, alla camera ardente, per dare un ultimo saluto al grande giurista cosentino, e di aver anche lasciato un omaggio-simbolo: “conservavo gelosamente sulla mia scrivania una pietra che ho preso dalla confluenza dei due fiumi di Cosenza, e mi sono sentito di omaggiare Stefano Rodotà. Sono stato accolto con commozione dalla figlia ed è nel viaggio di ritorno verso casa, che ho maturato l’idea di lanciare questa proposta al fine di intitolare il futuro ponte di Calatrava a questa illustre personalità “
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Ecco cosa ci ha scritto Alfredo Ledonne (Pilerio)
“Nel Rinascimento Telesio, Salfi nell’Illuminismo. E’ stato certamente Stefano Rodotà il più grande intellettuale cosentino della nostra epoca. Lanciamo la proposta di dedicare a lui il nuovo ponte progettato da Calatrava ed in via di realizzazione in città. Tempo fa, sfogliavo un articolo dei primi del ‘900 dedicato a Cosenza e ricordo ancora il disagio nel leggere lo sgomento del giornalista riguardo alla bizzarria di noi Cosentini rei, giustamente secondo lui, di aver smarrito la memoria del luogo di sepoltura addirittura del più illustre dei nostri concittadini, Messer Bernardino Telesio. Per fortuna, riflettevo allora, amministratori almeno con un po’ più di senno, avevano provveduto, nel 1914, a porre parzialmente rimedio a tale follia, realizzando il monumento che sarebbe diventato uno tra i simboli della nostra città e che ritrae il filosofo seduto con la sua bella penna in mano.
Una sorte, a mio parere, ancora più bizzarra, però toccò in tempi molto più recenti ad un altro nostro illustre conterraneo, l’abate illuminista Francesco Saverio Salfi. Disturbato nella sua pace eterna nientemeno che nel Cimitero del Père-Lachaise a Parigi, dove riposando dal 1832 “vicino di tomba” di personalità di vario tipo da Chopin a Balzac, da Oscar Wilde fino a Jim Morrison, fu riportato a Cosenza in un’incredibile collaborazione tra la Sig.ra Sindaco di allora e i premurosi suoi confratelli massoni cosentini. “Buon’idea – direte – un Famedio a Cosenza magari qualcuno pensasse a costruirlo!”.
Però, quando qualche tempo dopo, non molto ad onor del vero, mi spinsi a far visita ad alcuni miei avi nella zona più antica del Cimitero Comunale, ai miei occhi si presentò, a fare da base alla massonica piramide di marmo verde, un miserrimo ed incompleto cubo di pannelli cementizi, il tutto, ahimè, in un indecoroso assedio di vegetazione, come dire… oltremodo spontanea. Sono certo che l’attuale Amministrazione, così attenta ai valori ed al decoro della nostra città, abbia da tempo provveduto ad una più adeguata manutenzione del monumento, anche in considerazione del disturbo arrecato al suo illustre ospite con quel trasloco forse un po’ troppo improvvisato.
Tornando ad oggi ed alla recente grave perdita per Cosenza e per l’intero Paese, non sappiamo che disposizioni possa aver lasciato il buon prof. Rodotà riguardo alla sua estrema dimora. Ma che riposi qui da noi o forse più prevedibilmente vicino ai suoi familiari in uno dei cimiteri capitolini, in quella Roma che qualcuno ha definito la maggiore delle città calabresi; dal momento che a Cosenza stanno realizzando un ponte sospeso con una torre portante alta 82 mt metri, quasi fosse l’elegante penna di un gigante tesa verso il cielo a reggere un’enorme arpa proiettata sul futuro della città, non sarebbe bello se questo portasse il suo nome? Non sarebbe davvero un bell’omaggio ad un uomo il cui spessore intellettuale e la cui integrità civile, anche nei momenti peggiori della nostra storia, ci hanno dato la possibilità di continuare a sentirci orgogliosi di essere Cosentini? E poi ammettetelo dai, suona pure bene! Cosenza, oggi alla presenza delle Autorità e dell’architetto Santiago Calatrava verrà inaugurato il nuovo “Ponte Stefano Rodotà”!
