Bisogna iniziare a fare punti e occorre farlo subito per uscire da una situazione diventata improvvisamente complicata. E non basta ripetere che siamo solo ad inizio torneo per mascherare tutti i limiti di una squadra nuova si, ma non così scarsa
COSENZA – “Siamo tutti nuovi”;“ci vorrà ancora del tempo”;“ la squadra deve trovare una sua identità”… parole ripetute ossessivamente dal tecnico Roberto Cappellacci nelle ultime settimane, che da sabato pomeriggio sono diventate quasi un “ritornello stonato”. Eh si, perché anche il tifoso meno esperto di moduli e schemi di gioco, si sarà chiesto se può davvero bastare la mancata amalgama tra calciatori a giustificare le inguardabili prestazioni delle ultime partite con errori e dormite difensive che nemmeno negli ultimi anni di serie D avevamo visto. In fondo, i vari Cori, Arrigoni, Ciancio, Ravaglia e compagnia bella non sono certo gli ultimi arrivati in Lega Pro. Può allora bastare il tempo a far risalire la china ad una squadra in perenne affatto, che non riesce a costruire azioni gioco, che non ha una sua identità, è priva di un leader in campo in grado di trascinare i compagni e che fa diventare il Barcellona anche la semisconosciuta Lupa Roma (come tutto il rispetto per la squadra laziale che tanto bene sta facendo in questo campionato)? Non basta e non può bastare questo a mascherare una situazione che può essere comunque recuperata, a patto che si inverta da subito la rotta. Anche perché se è vero che i piani della società (come più volte ripetuto dal patron Guarascio) sono quelli di una salvezza tranquilla, evitando gli sciagurati errori del passato, il rischio di vivacchiare nelle secche della zona play out è più che concreto se le partite sono quelle viste nelle prime 4 giornate. Il trainer abruzzese è in palese difficoltà. A fine partita è stato aspramente contestato dai (pochi) tifosi presenti al San Vito che non hanno digerito le sue scelte anche a partita in corso (Fornito?) oltre che la totale assenza di grinta e cattiveria della squadra, sempre in balia degli avversari. Lo stesso DS Meluso, a fine partita, è sceso in sala stampa assumendosi in toto le responsabilità di un progetto che è anche figlio suo, provando a mascherare le colpe di un allenatore mai entrato nelle grazie dei tifosi. E tra due giorni, a partire dal match di Caserta, inizia un trittico di incontri che porteranno il Cosenza ad affrontare i derby con Catanzaro prima e Reggina poi. Il rischio è quello di uscirne con le ossa rotte. Squadra, tecnico e società devono svegliarsi, prima che sia troppo tardi!
