Site icon quicosenza

Operazione “Money gate”, arrestato il presidente del Catanzaro e la figlia Ambra

La Guardia di Finanza ha eseguito otto ordinanze di misura cautelari nei confronti di altrettante persone per associazione a delinquere transnazionale finalizzata alla commissione di reati di natura fiscale, appropriazione indebita e riciclaggio.

 

REGGIO CALABRIA – Nell’ambito dell’operazione denominata “Money gate” sono stati sottoposti a sequestro preventivo beni per per 4 milioni di euro. Sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Palmi, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare che dispone una misura restrittiva personale nei confronti di 8 persone.

Le indagini hanno portato alla luce l’esistenza di un’associazione per delinquere, aggravata dalla transnazionalità, finalizzata alla commissione di reati di natura fiscale, riciclaggio, trasferimento fraudolento di valori e appropriazione indebita di ingenti somme di denaro in danno di una società operante nel settore dell’import/export.

I dettagli dell’operazione

C’è anche il presidente del Catanzaro Calcio, Giuseppe Cosentino, tra gli arrestati dell’operazione Money Gate. L’accusa è di aver trasferito soldi in Svizzera. Cosentino è stato arrestato insieme alla figlia Ambra e ad altre due persone. Per altri quattro indagati, invece, è stato disposto l’obbligo di dimora. Il blitz della finanza è scattato stamattina al termine di una complessa indagine coordinata dal procuratore della Repubblica di Palmi Ottavio Sferlazza. A Cosentino, alla figlia e agli altri indagati vengono contestati i reati di associazione per delinquere, aggravata dalla transnazionalità, finalizzata alla commissione di reati di natura fiscale, riciclaggio, trasferimento fraudolento di valori e appropriazione indebita di ingenti somme di denaro in danno di una società operante nel settore dell’import/export.

Cosentino sarebbe riuscito a trasferire diversi milioni di euro in Svizzera attraverso la società Gicos, sponsor del Catanzaro Calcio, che ha sede a Cinquefrondi, nella piana di Gioia Tauro. Gli uomini del generale Alessandro Barbera e del colonnello Agostino Brigante della guardia di finanza hanno eseguito anche un sequestro preventivo di 4 milioni di euro.

 

LE PERSONE COINVOLTE

La misura restrittiva personale è stata emessa nei confronti di 8 persone, tra cui il noto imprenditore e proprietario della società di calcio “Catanzaro Calcio 2011 S.r.l.”, Giuseppe Cosentino, amministratore della “Gicos Import/Export S.r.l.”, di Cinquefrondi (RC), ristretto agli arresti domiciliari. Sono stati inoltre sottoposti agli arresti domiciliari anche la figlia Ambra Cosentino, la dipendente della società  Carmela Santoro Alì e il promotore finanziario milanese Stefano Noschese.i della “Gicos” nel cui ambito sono emerse numerose irregolarità in relazione alla presenza di anomale transazioni finanziarie verso l’estero nonché ad un ingente utilizzo di denaro contante.

Le conseguenti attività investigative, grazie anche alle intercettazioni ambientali e telefoniche, hanno consentito di acquisire documentazione bancaria e fiscale, di sentire persone informate sui fatti, ed hanno portato all’attività di perquisizione e sequestro anche mediante rogatorie internazionali, che hanno acclarato l’esistenza di un’associazione per delinquere. Il tutto manovrato dal patron del Catanzaro calcio, Cosentino, dalla figlia Ambra e dai dipendenti della Gicos.

Exit mobile version