COSENZA – Stanco delle polemiche in atto relative alla demolizione del chioschetto di ferramenta situato in piazza riforma, il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, scritto stamattina all’interno del gruppo “Il senso del tempo, il valore di un posto. Cosenza” dove ieri un utente aveva condiviso il nostro articolo relativo proprio all’intervento di demolizione del chiosco abusivo.
Il sindaco Occhiuto ha esordito: “Finiamola con le mistificazioni. Ho esaminato oggi la pratica e non esistono atti più perfetti. L’Ordinanza (degli uffici, e non del Sindaco) nasce da una attività generale di controllo del territorio sull’occupazione del suolo pubblico da parte della Polizia Municipale, e da una richiesta specifica della Procura. Il chiosco addirittura risultava chiuso per interi anni. C’è stata anche una sentenza nel merito del Tar che ha confermato la validità dell’iter amministrativo. L’avvocato della parte aveva chiesto di soprassedere fino alla decisione nel merito del Tar, e così è stato non solo prima ma anche dopo (la sentenza è di Novembre scorso!). Non vedo come sarebbe stato possibile non procedere alla demolizione se non commettendo reati di omissione d’ufficio, come spesso avveniva in passato in questa città per favorire clienti o amici. Il suolo pubblico appartiene ai cittadini e può essere concesso a privati temporaneamente (dietro il pagamento di un corrispettivo economico), ma non può certo costituire una rendita di posizione o una proprietà (come se fosse privata) da trasferire ai figli o vendere o subaffittare”.
“Se fosse vero poi, come si dice in questo caso – prosegue Occhiuto nel suo post – che l’attività ha riaperto esclusivamente (non producendo ormai nessun reddito a causa anche della tipologia) in vista dell’opera di riqualificazione portata avanti dall’esercizio commerciale adiacente, e solo con l’intenzione di spillargli soldi (pare che ci fosse addirittura una trattativa con richieste), sarebbe molto grave e costituirebbe un reato penale. Poiché sono stato accusato, pur non essendo neanche a conoscenza del fatto, di aver commesso un sopruso nei confronti “di un povero a favore di un ricco” ormai sarò costretto ad andare fino in fondo alla vicenda. Perché è grave che chi non conosce le vicende (compreso purtroppo molti giornalisti) li strumentalizzi avallando comportamenti illegali e di prepotenza (vedi anche i casi dei box abusivi di piazza XI Settembre, piazza Scura, via XXIV Maggio, etc) ribaltando la realtà e facendo passare per prevaricatori gli Amministratori che stanno portando avanti per la prima volta a Cosenza un’opera (coraggiosa) di riappropriazione dello spazio pubblico a favore dei cittadini. In una città dove ognuno si era preso un pezzo, purché fosse amico o parente di (qualche) consigliere, dipendente, o amministratore comunale. Consiglio a tutti in futuro (come è stato in passato) di farsi assegnare qualche box (alcuni ne hanno 3 o 4) da lasciare ai figli come una rendita a vita: non servono grandi investimenti come per gli immobili, si pagano meno tasse, e rendono molto di più al mq”.

