Gli insegnanti calabresi potrebbe pagare il prezzo alto se, la proposta del Ministero dell’Istruzione trovasse concretezza.
Il piano prevede il raddoppio dell’orario di servizio degli insegnanti, ovvero portare tutti a 36 ore così da “spazzare via, scrive il sindacato Anief, quasi mezzo milione di supplenti che hanno appena rinnovato le graduatorie d’Istituto e ridurre di un anno le superiori. Nel computo il Ministero dimentica il lavoro oscuro dei nostri docenti: colloqui con i genitori, riunioni con i colleghi, compilazione dei registri, stesura di relazioni e programmazioni e progetti, preparazione delle lezioni, correzioni dei compiti degli alunni”. Ma, non finisce qui. Infatti, in discussione c’è anche la proposta di “ridurre gli anni di scuola superiore da 5 a 4: più che un rinnovo di contratto, il milione di lavoratori della scuola sembrerebbe travolto da uno tsunami di novità peggiorative”. Ed ancora, non finisce qui: Tra le intenzioni del Miur c’è anche quella di cancellare “subito le graduatorie d’istituto, cariche di 467 mila precari” e di rafforzare “l’ipotesi del taglio di un anno alle scuole superiori”. Insomma, specialmente in Calabria e nelle regioni del sud più in generale, sarebbe come calare una mannaia su un esercito di insegnanti precari che raggiunge numeri che hanno dell’incredibile. L’Anief quindi aggiunge: “Viene infine da chiedersi, poi, come si fa a presentare una proposta del genere, dal momento che tutti gli insegnanti hanno di fatto lo stipendio fermo dal 2009 e corroso da un’inflazione che ha corso per più di 4 punti percentuali, facendo perdere per strada uno stipendio l’anno? E con i nostri insegnanti delle superiori che a fine carriera, sempre per rimanere all’area Ocde, guadagnano il 30% in meno, pari a quasi 8mila euro l’anno?”.
