CHIARAVALLE CENTRALE (CZ) – Un sistema per immagazzinare l’energia prodotta da fonti rinnovabili e immetterla nella rete elettrica quando è necessaria.
Si tratta dell’Electrical Energy Storage System, il dispositivo realizzato dalla multinazionale Nec che Enel Distribuzione ha installato nella Cabina primaria di Chiaravalle Centrale. “Grazie allo storage – è scritto in una nota divulgata dal Comune di Chiaravalle – Enel potrà sperimentare soluzioni innovative che rendano più efficiente l’immissione in rete dell’energia prodotta dagli impianti rinnovabili, anche favorendo il consumo locale dell’energia elettrica prodotta. Ad esempio, qualora la produzione di energia che affluisce alla rete di distribuzione superasse localmente il consumo, invece che immettere questa energia ‘in eccesso’ nella rete nazionale, dove verrebbe consumata a centinaia di km di distanza, la si potrà immagazzinare sul posto per restituirla quando la rete locale ne ha bisogno. Questa è solo una delle applicazioni: con l’aiuto dei sistemi di controllo automatici, di cui è prevista l’installazione, si arriverà a sperimentare il dispacciamento dell’energia da fonti rinnovabili, per migliorarne l’integrazione sulla rete di distribuzione”. “La sperimentazione – prosegue la nota – fa parte degli interventi finanziati dal Poi Energia, Programma operativo interregionale Fesr 2007-2013 “Energie rinnovabili e risparmio energetico” finalizzato ad interventi per il potenziamento e l’adeguamento delle reti di trasporto ai fini della diffusione delle fonti rinnovabili e della piccola e micro cogenerazione. Il Ministero dello Sviluppo Economico, di intesa con le Regioni Calabria, Puglia e Sicilia ed Enel ha finanziato la sperimentazione di tre sistemi per l’accumulo elettrochimico di energia elettrica nel Sud Italia, tra cui quello di Chiaravalle. I territori interessati dagli interventi otterranno benefici diretti significativi, che vanno dall’aumento della disponibilità della rete alla maggiore possibilità di connessione per i produttori da fonti rinnovabili e di un maggiore assorbimento locale dell’energia prodotta da queste fonti”.

