CASSANO ALLO JONIO (CS) – Nessuno si è fatto vivo per l’identificazione della salma.
Per questo è ancora nella cella frigorifera dell’obitorio di Cassano allo Jonio la salma di Ibtissam Taouss, la ragazza di 27 anni di origini marocchine uccisa e data alle fiamme lo scorso gennaio a Cassano allo Jonio assieme al suo compagno Giuseppe Iannicelli (52) e al nipotino dell’uomo, il piccolo Cocò Campolongo di soli tre anni. I resti della ragazza, a distanza di tre mesi dalla strage che ha scosso il Paese e turbato persino papa Francesco (che il 21 giugno sarà in visita a Cassano allo Jonio), sono ancora in attesa dell’identificazione ufficiale.
Per questo motivo purtroppo la salma non può essere consegnata ai familiari che vivono in Marocco. Le procedure di identificazione dei resti della giovane donna si presentano più difficoltose rispetto a quelle che sono state necessarie per riconoscere i corpi di Giuseppe Iannicelli e del piccolo Cocò, i cui funerali sono stati celebrati lo scorso 6 febbraio. I problemi riguardano in particolare la comparazione del Dna della ragazza. L’acquisizione degli elementi necessari per procedere all’identificazione, infatti, deve seguire un iter più complesso e che coinvolge le autorità consolari che dovranno fare da tramite con i genitori della giovane donna che vivono in Marocco. Il sindaco di Cassano allo Jonio, Giovanni Papasso, ha espresso la disponibilità del Comune, appena saranno superate le difficoltà legate all’identificazione ufficiale, a contribuire alle spese per dare alla ragazza una degna sepoltura.

