ROMA – Dopo aver caricato l’arsenale chimico nel porto di Gioia Tauro la nave Usa Cape Ray distruggerà le armi in mare aperto.
Carlo Bonini, docente di chimica organica e consulente del ministero degli Esteri, rivela in un’intervista all’ANSA come saranno distrutte le circa 700 tonnellate di agenti chimici, tra cui sarin e iprite. “Le sostanze in oggetto – afferma Bonino – caricate su speciali container, arriveranno dalla Siria nel porto Gioia Tauro. Qui saranno trasferite sulla nave americana Cape Ray in breve tempo e in sicurezza. Una volta imbarcate prenderanno il largo per essere distrutte in acque internazionali. A bordo della Cape Ray sono stati installati due ‘Field Deployable Hydrolysis System’, un sistema di fatto portatile. Si tratta di due reattori al titanio che attraverso idrolisi e ad alta temperatura neutralizzeranno le sostanze pericolose. Il sistema è del tutto innovativo perché non è stato mai stato usato in mare. Ma sappiamo che la nave ha fatto un serie di prove per poterlo utilizzare a bordo, e che è dotata di equipaggi addestrati a questa situazione. Alla fine del processo di distruzione nel Mediterraneo, che durerà 3 o 4 mesi, tutte le sostanze saranno state trasformate in composti chimici. Per le persone e per l’ambiente teoricamente non c’è nessun rischio, se non c’è fuoriuscita di liquido. Si dovrà certamente tener conto delle condizioni meteorologiche del mare, ma la nave è dotata di attrezzature di rilevamento delle sostanze sia a livello marino che a livello atmosferico. Le sostanze neutralizzate – conclude il chimico – saranno tutte messe in determinati container che saranno portati integralmente, senza nessun travaso in mare, nei porti e nelle industrie che si sono attrezzate per ricevere e smaltire questi componenti”.

