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Truffa al Comune: 11 arresti

PEDACE – Ci sono un vigile urbano, due ausiliari del traffico, un responsabile dell’ufficio finanziario e un’impiegata dell’ufficio ragoneria. Letta così sembrerebbe il classico inizio di una di quelle storielle dal sapore umoristico, raccontare per far ridere. Di ridicolo in questa storia non c’è nulla. Le persone e i ruoli elencati sono quelli di dipendenti del Comune di Pedace che, insieme ad altri colleghi (ben 11, finiti tutti in manette) hanno messo a segno una bella truffa ai danni del loro Ente.

I furbetti di turno, con un altro classico esempio di malcostume all’italiana, il timbro d’ingresso e d’uscita con il badge, hanno approfitato del loro dono d’ubiquita, per essere contemporaneamente al servizio del Comune e di se stessi. Se la truffa è stata scoperta, lo si deve – come hanno evidenziato il procuratore aggiunto della Repubblica di Cosenza, Domenico Airoma, titolare dell’inchiesta, il colonnello Vincenzo Francese, comandante del Nucleo operativo di Cosenza e il tenente Giovanni Caruso, comandante della Compagnia dei carabinieri di Rogliano, nel corso della conferenza stampa, tenutasi stamani nella sede del Comandpo provinciale di via Popilia, – alla fattiva collaborazione dei cittadini che, stanchi di vedere le loro pratiche “ammuffire” su tavoli e scrivanie, hanno deciso di raccontare tutto ai carabinieri. Una, due, cinque, dieci denunce, troppe per essere solo una semplice complicazione di un intoppo nei meccanismi della burocrazia. Raccolte le segnalazioni i militari dell’Arma di Rogliano e quelli di Pedace, hanno deciso di “aprire” gli occhi sul Comune e sui dipendenti infedeli e sono riusciti a smantellare l’undici truffaldino. Ecco i nomi degli indagati, travolti dall’inchiesta giudiziaria, per i quali il gip del Tribunale di Cosenza, Livio Antonio Cristoforo, ha disposto gli arresti domiciliari:

Curcio Luigina, classe ’72, responsabile ufficio finanziario,

Scarcello Licia Dora, classe ’71, impiegata ufficio ragioneria,

Faraca Gianfranco, classe ’54, responsabile polizia municipale,

Greco Vincenzo, classe ’63, ausiliario del traffico,

Oliverio Mario, del ’54, ausiliario del traffico,

Faraca Valentina, del ’49, impiegata ufficio servizi sociali, 

Talarico Liliana, del ’76, Lsu,

Altomare Dino, del ’69, Lsu,

Piraine Gina, del ’64, Lsu,

Basile Costantino, classe ’59, operatore ecologico,

Manieri Salvatore, classe ’51, custode del cimitero.

Nell’elenco degli indagati, oltre ai su citati arrestati, figurano, anche, Fausto Fucile del ’52, e Gabriele Nicoletti del ’50. Per loro due, il giudice per le indagini preliminari, firmatario delle ordinanze di custoria cautelare, non ha inteso adottare misure restrittive, rigettando così la richiesta d’arresto, avanzata dalla Procura della Repubblica cittadina. Nemmeno la presenza di un vigile urbano è riuscita a far “circolare” il sistema truffaldino speditamente, così come, nonostante, ben inserito nell’elenco dei dipendenti infedeli, figura un operatore ecologico, non è riuscito con scopa e pala a “ripulire” le tracce di quei passaggi sospetti dei badge. Troppo evidente quella macchina del Comune, con tanto di scritta, guidata dai dipendenti per andare a fare la spesa, accompagnare i figli a scuola, addirittura andare a comprare una macchina in un autosalone, usata per “passeggiate”, vista in soste prolungate davanti ai bar.

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